​Melanoma scambiato per un semplice neo? Chiesta l’assoluzione per sette medici

Dinanzi al Gup Alcide Maritati si è tenuta l’udienza preliminare del processo in abbreviato. Sul banco degli imputati, cinque medici dell’ospedale di Maglie. Il 1 dicembre è prevista la sentenza.

Una presunta errata diagnosi di un tumore rivelatosi mortale, ma il pubblico ministero Donatina Buffelli chiede l'assoluzione per sette medici. Dinanzi al gup Alcide Maritati si è tenuta l'udienza preliminare del processo in abbreviato. Sul banco degli imputati, una dermatologa, cinque medici dell'ospedale di Scorrano, uno di un centro specializzato di Lecce ed un'altra in servizio a Maglie.  Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Maria Petrachi e Luigi Covella, Viola Messa.
  
Nell'udienza scorsa si sono costituiti parte civile, i genitori e le due sorelle di Roberta Filippo, 31 anni di Scorrano, assistiti dai legali Giovanni Bellisario, Massimo Manfreda e Stefano Chiriatti. Si tratta di cinque medici dell'ospedale di Maglie, nonché di altri due in servizio a Maglie e a Lecce. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Maria Petrachi e Luigi Covella, Viola Messa.
  
Il decesso della giovane neo laureata in architettura avvenne il 6 marzo del 2011. L'inchiesta prese il via dopo che i familiari della Filippo presentarono una querela. Il pubblico ministero Donatina Buffelli chiese però inizialmente l'archiviazione. Il gip Giovanni Gallo respinse la richiesta, disponendo l'imputazione coatta per omicidio colposo nei confronti dei sette medici
  
Secondo quanto sostenuto dai denuncianti, le condizioni della Filippo cominciarono a diventare preoccupanti un anno dopo l'asportazione del neo. Un controllo effettuato presso l'ospedale di Ancona fece emergere un drammatico quadro clinico: un tumore in stato avanzato, sviluppatosi proprio dove le sarebbe stato rimosso il neo. Una serie di accertamenti e di ricoveri diagnosticarono prima una pielonefrite poi problemi reumatologi. Solo verso la fine dell’anno, il controllo ad Ancona rivelò la presenza di una forma tumorale gravissima.
  
Adesso sarà la sentenza del giudice, prevista per il 1 dicembre, a stabilire se vi sia stata una "colpa medica" per la morte della giovane studentessa. Invece, il 17 novembre prossimo inizierà la discussione in aula degli avvocati.   



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