​Scontro treni a Galugnano, aperta un’inchiesta a carico di ignoti per disastro colposo

La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto una inchiesta a carico di ignoti per disastro colposo all’indomani dello scontro tra due treni avvenuto nella stazione di Galugnano che ha provocato decine di feriti.

La tragedia, evitata solo per miracolo, fa tornare sul banco degli imputati il binario unico, causa – anche se forse non la principale – del terribile scontro avvenuto tra due treni delle Ferrovie Sud Est sulla tratta Lecce-Zollino. Mancava qualche minuto alle 17.30 quando due convogli si sono urtati all’uscita della stazione di Galugnano. Un impatto fortunatamente non violento, ma che ha causato un numero considerevole di feriti e tanta paura tra gli ottanta passeggeri a bordo.
  
Poteva andare peggio se, memore della dramma consumato sulla Andria-Corato in cui persero la vita più di venti persone, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria non avesse imposto il limite di 50 chilometri orari sulle linee obsolete, che non dispongono del sistema automatizzato Scmt, cioè quello ‘stratagemma tecnologico’ che blocca i treni che si ritrovano, per errore, sullo stesso binario.
  
Che cosa sia realmente successo, nessuno al momento può dirlo. Secondo la ricostruzione di Ferrovie Sud Est l’incidente è stato provocato da un «errore umano». Il treno partito dalla stazione in direzione Lecce “non avrebbe rispettato il semaforo rosso”, sbattendo contro il mezzo che attendeva di poter entrare. La Procura della Repubblica di Lecce, decisa a fare chiarezza, ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per disastro ferroviario colposo e lesioni. Le indagini sono condotte dal procuratore capo, Leonardo Leone De Castris e dal pubblico ministero di turno Giovanni Gagliotta, tra le primissime persone giunte nella frazione di San Donato, poco dopo l’impatto.
  
Sotto i riflettori il funzionamento dell'impianto frenante e altre questioni riguardanti il rispetto delle norme di sicurezza.
  
Intanto, nelle prossime ore sarà affidata una consulenza tecnica all'ingegnere Antonio Vernaleone sulle scatole nere dei due treni sequestrate. Parallelamente sono state avviate due indagini interne, una della Regione Puglia, l’altra di Ferrovie Sud Est. 



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