Accusa il suo ex di stalking ed estorsione, ma poi lo perdona e ci torna insieme. La giustizia, invece, lo condanna a 3 anni e 8 mesi

Il processo si è celebrato con il giudizio abbreviato condizionato all’ascolto della persona offesa. È stato un ascolto sui generis per il semplice fatto che, dopo aver denunciato un 38enne di Aradeo, la donna è tornata a convivere con lui e lo fa tuttora.

L'allora vittima di molestie e di una richiesta di denaro è tornata insieme al convivente, ma ciò non è "bastato" ad evitare la sua condanna. Un uomo di Aradeo, infatti, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi dal gup Cinzia Vergine, nel processo con rito abbreviato.
  
Il 38enne O.G. (queste le sue iniziali) risponde del reato continuato di stalking e di estorsione. Il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci aveva invocato una condanna a 4 anni e 2 mesi. Il legale dell'imputato, l'avvocato Giovanni Apollonio, invece, aveva chiesto al giudice l'assoluzione.
 
Il processo si è celebrato con il giudizio abbreviato condizionato all'ascolto della persona offesa. Difatti, nell'udienza celebratasi delle scorse ore, è stata ascoltata la presunta vittima di atti persecutori ed estorsione.
 
È stato un ascolto "sui generis" per il semplice fatto che la donna, dopo aver denunciato il suo ex, è tornata a convivere con lui e lo fa tuttora. In ogni caso, ha raccontato quel difficile periodo di circa tre mesi (da giugno a settembre dello scorso anno),  durante il quale O.G. era arrivato a molestare la compagna e la madre di lei.
 
La vittima di soprusi ha confermato le aggressioni fisiche e verbali, ma soprattutto le migliaia di chiamate e messaggi inviate dall’allora ex compagno sul suo numero di cellulare e su quello della madre, alla quale l'uomo di Aradeo si rivolgeva per screditare la figlia. Ha poi riferito di un ricatto in denaro.
 
Il 38enne, infatti, le avrebbe chiesto 500 euro per lasciarla in pace. La donna ha sottolineato che si è trattato comunque di un periodo circoscritto, tanto che i due sono tornati a convivere serenamente. Anche l'avvocato Apollonio, nell'ambito della discussione, ha messo in evidenza che non vi era un'abitualità nelle condotte di O.G. Inoltre, ha sostenuto il difensore, se anche fosse vero che il suo assistito le abbia chiesto del denaro, è altrettanto vero che sapeva essere molto generoso, "ricoprendo" di regali la sua amata. Il difensore ha già annunciato che in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza, intende ricorrere in Appello.
 
Ricordiamo che le indagini scattarono a seguito di una denuncia della donna (per motivi tecnico- giuridici non ha potuto rimettere la querela). Successivamente, la tesi della querelante è stata avvalorata dall'acquisizione dei tabulati telefonici e dall'ascolto della madre



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