È allarme criminalità in zona stazione a Lecce. Sono rari i giorni in cui non si abbia notizia di qualche episodio di criminalità nel quartiere del capoluogo in cui insiste la ferrovia e quella di ieri non è stata una serata particolarmente tranquilla.
Gli uomini della Questura di Lecce, infatti, intorno alle ore 21.00 sono stati chiamati a intervenire in via Massaglia, alle spalle della stazione ferroviaria di Lecce, dove è stata segnalata una violenta rissa.
In particolare un uomo di nazionalità nigeriana ha aggredito un suo connazionale utilizzando il collo di una bottiglia rotta.
La telefonata al 113 è arrivata, poco dopo le 21.00 e in pochissimo tempo gli agenti sono giunti presso il luogo dell’aggressione. Il malcapitato è stato in un primo momento soccorso dai poliziotti, poi, una volta arrivati i sanitari del 118, è stato trasportato presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Qui l’uomo è stato curato, medicato e poi dimesso dal nosocomio con una prognosi di 25 giorni.
L’aggressore che nel frattempo si era dato alla fuga, è stato prontamente rintracciato e per lui è scattata la denuncia.
In merito all’episodio è intervenuto il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia, Saverio Congedo: “L’ennesimo episodio criminoso avvenuto in zona stazione a Lecce impone una presa di posizione netta da parte del nuovo Governo nazionale affinché il luogo in questione torni ad essere civile e vivibile per i cittadini: a Lecce.
“Non devono esistere zone franche e tutte quelle più sensibili, che nell’ultimo periodo sono state palcoscenico di violenza soprattutto per mano e a danno di extracomunitari, devono essere presidiate da un numero maggiore di unità di Forze dell’Ordine che, nonostante il profuso impegno ed il lavoro encomiabile del quale siamo e saremo sempre grati, e sebbene sia stato rafforzato, risulta non sufficiente al contrasto degli episodi criminosi. Per quanto la vicenda rientri nell’ambito più ampio delle politiche sull’immigrazione, la lotta alla micro-criminalità non può e non deve essere affrontata con superficialità”.