Ancora bullismo: 12enne di Galatone sparato con dei gommini, indaga la Procura dei minori

Costretto a stendersi sui binari e fare da bersaglio per dei gommini sparati da alcuni suoi coetanei. Denunciati in quattro, adesso sul caso sta indagando la Procura dei Minori. Il giovane ha riportato ferite alle braccia e alle gambe.

Steso sui binari, costretto con la forza, e bersagliato con alcuni gommini sparati da un fucile ad aria compressa. Si tratta dell’ennesimo episodio di bullismo che vede vittima, stavolta, un 12enne originario di Galatone. Autori della bravata, quattro suoi coetanei che sono stati denunciati presso i Carabinieri locali. Nelle ultime ore, infatti, la Procura della poi Repubblica del Tribunale dei Minorenni ha avviato le dovute indagini partendo proprio da quanto esposto dai genitori del ragazzo e dai dal personale sanitario. Il giovane infatti, più avanti recatosi in ospedale, annovera ferite al braccio e alle gambe. Ragion per cui l’accusa parla di lesioni aggravate. Solo l’arrivo del treno, in Stazione, ha impedito che questi suoi “amici” continuassero nel loro operato.

Un fenomeno diffuso che purtroppo non stenta a diminuire. Si potrebbe affermare che è sempre esistito, infondo, ma nei giorni nostri aumenta a dismisura in quanto massimizzato dal web. Non per niente si definisce proprio cyberbullismo. Tante le campagne di sensibilizzazione volte a debellarlo. Eppure, taluni, pare che non riescano a recepire la sofferenza provocata ad una persona fisicamente e psicologi mante meno forte di loro. Sarà forse questo orribile senso d’onnipotenza, ad essere “macho” con i deboli, a galvanizzarli. Eppure, non si capisce proprio quale piacere possano provare. Si parla in generale, ovviamente, ma non è raro che determinate condotte comportamentali possano sfociare nello stalking. Pertanto è meglio stroncarle sul nascere.

Si ricorderà, del resto, la vicenda del povero ragazzo disabile di Campi Salentina.

Serve un dialogo maggiore tra scuola e famiglia, allora. E serve anche abbandonare quel senso di vergogna che spesso non induce alla confessione delle proprie paure. 



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