Inchiesta “Notte di San Rocco”, il Riesame annulla il sequestro dei beni per Gaetani

La difesa ha impugnato il decreto di sequestro per equivalente di 155mila euro. Il 20 luglio prossimo, si discuterà l’Appello sulla misura cautelare della sanzione interdittiva per la Fondazione.

tamburello

Il Riesame annulla il sequestro relativo all’inchiesta sulla “Notte di San Rocco”.

Il collegio (Presidente Silvio Piccinno, a latere Antonio Gatto e Anna Paola Capano) ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Corvaglia, disponendo la restituzione dei beni. Il legale, in sede di discussione, ha anzitutto sottolineato la mancanza di “autonoma valutazione” del provvedimento a firma del gip, rispetto a quanto sostenuto dalla Procura. Inoltre, la difesa ha contestato l’utilizzabilità degli atti d’indagine, dopo la richiesta di proroga di sei mesi avanzata dal pm.
L’avvocato Corvaglia si è poi soffermato sulle accuse nei confronti di Gaetani. Riguardo l’abuso d’ufficio, non può essere contestato poiché le condotte dell’indagato riguardava la sua posizione di privato cittadino e non di consigliere provinciale e comunale. Invece,per ciò che concerne il reato di truffa, il legale ha sottolineato che i contributi erogati alla Fondazione, sono riconducibili ad atti di liberalità del Consiglio Provinciale.
La difesa ha impugnato il decreto di sequestro per equivalente di 155mila euro (tra cui una villa), nei confronti di Pasquale Luigi Gaetani, 60enne di Ruffano, presidente e legale rappresentante della “Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli”.

Il gip, nel decreto ha disposto anche la misura cautelare della sanzione interdittiva, per la Fondazione, consistente nell’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, e della revoca di quelli già concessi, per la durata di un anno ( da parte del Comune di Ruffano e della Regione Puglia). Il 20 luglio prossimo si discuterà l’Appello presentato attraverso gli avvocati Alberto ed Arcangelo Corvaglia.

Il provedimento, emesso dal gip Vincenzo Brancato, è stato eseguito nei giorni scorsi dagli uomini della Gdf guidati dal colonnello Francesco Mazzotta. Risultano indagate quattro persone, tra cui, oltre Gaetani, anche: i componenti del consiglio di amministrazione Anna Tommasina Viva, 53enne di Ruffano; Maria Ester Cardigliano, 40enne di Casarano e Cesare Vernaleone, 55enne leccese, difeso dall’avvocato Sabrina Conte.

Rispondono delle ipotesi di reato di truffa aggravata e abuso d’ufficio in concorso.

L’inchiesta

Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Francesca Miglietta, Gaetani, attraverso le Fondazioni, avrebbe beneficiato complessivamente, tra il 2013 e il 2016, di finanziamenti pubblici per circa 155mila euro, utilizzando come giustificativi di spese, le fatture fittizie della ditta “Cesare Vernaleone”.

Le indagini hanno preso il via, dagli esposti presentati nel 2014 dal vice presidente della “Fondazione Notte di San Rocco”, Luigi Fersini, e dai consiglieri Antonio Morello e Francesco Romano, nonché dalla Fondazione stessa (parte offesa nella vicenda giudiziaria). Sono tutti difesi dallavvocato Giancarlo Sparascio.



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