Appello Vortice Deja Vu: “Notaro non fu il mandante del duplice tentato omicidio”

Molti fatti di sangue sono emersi grazie all’intensa attività di intercettazioni ambientali nel carcere di Borgo San Nicola, che hanno permesso di svelare alcuni retroscena sulla guerra di mafia nel Nord Salento

Arrivano conferme di condanna, ma anche importanti sconti di pena nell’udienza conclusiva, tenutasi presso l’Aula Bunker di Borgo San Nicola del maxi processo “Vortice Deja Vu”. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Appello ( Presidente Carlo Errico).
Ecco i nomi degli imputati e le condanne: Sergio Notaro,(detto ‘Panzetta) 57 anni di Squinzano, 18 anni, escludendo l’ipotesi di promotore dell’associazione e di mandante del duplice tentato omicidio di Marino Manca e Luca Greco,( chiesti 20 anni); Cyril Cedric Savary, 40 anni di origini francesi, 20 anni; Roberto Napoletano, 32enne di Squinzano, escludendo l’ipotesi di promotore dell’associazione, 12 anni (16 anni); Gianluca Candita, 48enne di Torchiarolo, 11 anni e 10 mesi (14 anni e 4 mesi); Giovanni Tramacere, 42enne, di San Pietro Vernotico, 9 anni e 4 mesi (11 e 8); Emiliano Vergine, 41enne di Squinzano, 9 anni e 4 mesi (10 anni e 8 mesi); Angelo Di Pierro, 26enne di Taranto, 8 mesi (8 anni e 8 mesi); Patrick Colavitto, 37enne di Brindisi, 6 anni e 4 mesi (8 anni e 8 mesi); Paolo Scazzi, 28 anni di Squinzano, 9 anni ed 8 mesi (8 anni); Luigi Taurino, 52 anni di Campi Salentina, 6 anni ed 4 mesi (7 anni); Danilo Campanella De Santis, 45 anni, 8 anni, ( 6 anni e 6 mesi); Fabio Caracciolo, 35enne di Squinzano, 7 anni e 6 mesi, (6 anni e 4 mesi); Luca Mita, 37enne di Lecce, 5 anni ed 8 mesi (6 anni e 4 mesi); Walter Tramacere, 40enne di Squinzano, 5 anni e 6 mesi (6 anni e 4 mesi); Francesco Taurino, 32enne di Campi, 5 anni ed 8 mesi (6 anni e 4 mesi); Damiano De Blasi, 27, di Trepuzzi, 4 anni ed 8 mesi (6 anni e 2 mesi); Salvatore Elia, 36enne, 4 anni e 10 mesi (5 anni e 8 mesi); Liliana De Tommasi, 28 anni di Campi,4 anni e 2 mesi (5 anni), Antonio Pierri, 33 anni di Squinzano, 6 anni e 1 mese (4 anni e 4 mesi); Cosimo Emiliano Palma, 34enne di Squinzano, 6 anni ed 8 mesi (4 anni e 4 mesi);Vincenzo Stippelli, 38 anni di Squinzano, 4 anni ed 8 mesi (3 anni); Andrea Spagnolo, 40 anni di Squinzano, 4 anni ed 8 mesi (3 anni); Gianluca Tamborrini, 37enne di Squinzano, 3 anni ed 8 mesi( 2 anni e 4 mesi); Andrea Valentino, 32 di Squinzano,3 anni ed 1 mese (1 anno e 8 mesi); Gianluca Levante, 36 anni di Squinzano, 1 anno e 6 mesi; Giuliano Paolo Marra 47 anni di San Pietro Vernotico, 1 anno e 6 mesi; Stefania Viterbo, 52 anni di Novoli, 1 anno e 6 mesi; Mario Conte, 36enne di Squinzano, 1 anno; Stefano Napoletano, 31, anch’egli di Squinzano, 8 mesi.

Confermate le seguenti condanne: Gaetano Diodato, 48 anni di Taranto, 20 anni; Marino Manca 46enne di Squinzano, 14 anni; Fathi Rahmani, 30enne, pena di 9 anni; Stefano Renna, 37 anni di Lecce, 8 anni e 10 mesi; Angelo Napoletano, 8 anni e 8 mesi; Simone Casilli, 32enne di Campi, 8 anni; Stefano Guadadiello, 33enne di Squinzano, 7 anni ed 8 mesi; Saida Bruni, detta Margot, di 24 anni, condanna a 7 anni e 4 mesi; Alberto Russo, 32enne di Campi, 7 anni; Antonio Serratì, 43enne di Trepuzzi, 5 anni; Mario Sirsi, 28 anni di Brescia, 6 anni e 8 mesi; Ivan Miglietta, 38 di Lecce, 6 e 6 mesi; Antonio Pellegrino 43enne di Squinzano, 6 anni e 6 mesi; Patrizio Pellegrino, 46enne, di Squinzano, anni 6; Alessandro Caracciolo, 45enne di Lecce, 6 anni e 4 mesi; Bruni Alessandra Amira, 4 anni e 6 mesi;Ilde Saponaro detta ‘Gilda’, 51 anni di Lecce, 6 anni e 3 mesi; Emanuela Spalluto 31 anni di Novoli, 3 anni e 8 mesi; Vincenzo Carone, 59enne, di Mesagne, 4 anni; Franco Pierri di Squinzano, 3 anni e 4 mesi; Andrea Pierri, 3 anni; Gianluca De Blasi di Novoli, 3 anni; Antonietta Ceschi, 47enne di Squinzano, 2 anni; Vladimiro Cassano 53 enne di Squinzano, 2 anni; Nicola Pierri, 35 anni di Squinzano; 1 anno e 8 mesi; Antonella Notaro, 53 anni di Squinzano, 2 anni; Gianluca Levante, 36 anni di Squinzano, 1 anno e 6 mesi; Giuliano Paolo Marra 47 anni di San Pietro Vernotico, 1 anno e 6 mesi; Stefania Viterbo, 52 anni di Novoli, 1 anno e 6 mesi; Mario Conte, 36enne di Squinzano, 1 anno; Stefano Napoletano, 31, anch’egli di Squinzano, 8 mesi.

Confermate le assoluzioni ( appellate dal vice procuratore generale Nicola D’Amato) per Bruni Alessandro, 23 anni di San Pietro Vernotico, dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e disposta l’immediata scarcerazione ( chiesti 10 anni); Luigi Vergine, 41enne di Campi Salentina (10 anni e 8 mesi); Anna Ursino, 45enne di Squinzano (7 anni) ; Alessio Fortunato, 32enne di Squinzano, Annamaria Lamarina, 42enne di Squinzano (7 anni) , Massimiliano Ruggio, 45 anni di Squinzano (5 anni e 10 mesi); Giuseppe Ricchiuto, 25enne, di Torchiarolo, Giosuè Primiceri, 54enne, di Trepuzzi (6 anni).

Il processo di primo grado

Il maxi-processo “Vortice Dèjà-vu” ha disvelato un inquietante spaccato di storia criminale della Scu. Il gup Stefano Sernia, nel giugno 2016, ha emesso una sentenza di condanna per la maggior parte dei 65 imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Non sono comunque mancate le assoluzioni. In particolare, va sottolineato un dato: molti imputati sono stati assolti dal reato di associazione mafiosa

Si sono costituiti parte civile, un imprenditore vittima di racket, difeso dall’avvocato Massimo Bellini ed alcuni personaggi di notevole spessore criminale, quali Luca Greco, avvocato Maurizio Scardia.

L’inchiesta

L’operazione investigativa, coordinata dai pm Antonio Negro e Giuseppe Capoccia, è stata condotta dai carabinieri del Ros di Lecce e dai militari della Compagnia di Campi Salentina. Questa consentì di svelare le attività del gruppo criminale, soprattutto lo spaccio di sostanze stupefacenti (marijuana e cocaina in particolare) e le estorsioni ai danni degli acquirenti di partite di droga. A quell’operazione è seguito, il blitz “Paco” grazie al quale fu smantellato il clan capeggiato dal boss Sergio Notaro, fino ad arrivare al blitz “Vortice Dèjà-vu ultimo atto”. Paco era il soprannome di quello che sarebbe diventato un collaboratore di giustizia: il 31 enne squinzanese, Antonio Pierri.

Molti fatti di sangue sono emersi anche grazie all’intensa attività di intercettazioni ambientali nel carcere di Borgo San Nicola, che hanno permesso di svelare alcuni retroscena sulla guerra di mafia nel Nord Salento, tra il gruppo di Notaro e quello di Marino Manca, ma anche all’interno dello stesso gruppo di Notaro, dove cominciarono a serpeggiare malumori.

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati: Paolo Spalluto, Viola Messa, Alberto Egidio Gatto, Antonio Savoia, Giancarlo Dei Lazzaretti, Giuseppe Presicce, Rita Ciccarese, Alexia Pinto, Francesca Conte, Alessandro Costantini Del Sant, Andrea Starace, Francesco Tobia Caputo, Gabriella Mastrolia, Pantaleo Cannoletta, Cosimo Rampino, Angelo Vetrugno, Ladislao Massari, Paolo Cantelmo, Antonio Romano, Donata Perrone, Carlo Reho, Luigi Ingrosso, Benedetto Scippa; Maurizio Scardia, Elvia Belmonte, Silvio Caroli, Mario Ciardo, Michele Palazzo, Cosimo Casaluci, Andrea Capone e Cosimo Castriganò, Ivan Feola.



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