Trasforma l’officina in un “emporio dello spaccio”, arrestato. Trovati 30 grammi di eroina

Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’officina di un 61enne di Sogliano Cavour hanno trovato quasi 30 grammi di eroina e tutto il materiale per il confezionamento delle dosi.

auto-carabinieri

Aveva trasformato la sua officina meccanica in un piccolo emporio per lo spaccio tant’è che quando i carabinieri del Norm di Maglie hanno fatto irruzione “sospettando” che circolasse della droga, hanno persino trovato alcuni clienti in fila. La scoperta è costata cara a Lorenzo Frassanito, 61enne di Sogliano Cavour, arresto in flagranza del reato. Per l’uomo si sono aperte le porte del Carcere di Lecce con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I fatti

Tutto ha avuto inizio questa mattina. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 9.30, quando gli uomini in divisa si sono presentati all’interno dell’officina meccanica di Frassanito, volto già noto alle forze dell’ordine e alle cronache locali. Poco prima, avevano notato arrivare un’auto con a bordo una persona, probabilmente un assuntore che si era recato lì per acquistare la sostanza stupefacente. È scattato immediatamente il controllo, i due sono stati bloccati e sottoposti a perquisizioni personali e locali.

Durante il sopralluogo sono spuntati fuori quasi 30 grammi di “eroina brown sugar”, ancora da tagliare, un involucro in cellophane contenente 0.4 grammi di “hashish” e tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi di stupefacente tra cui un bilancino elettronico di precisione. Tutto sottoposto a sequestro.

Non è finita, nell’appartamento situato sopra il locale è stata trovata una pistola a gas, marca umarex, con all’interno due pallini in piombo, di lecita detenzione.

la droga sequestrata
L’uomo è stato arrestato per con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

La perquisizione a carico dell’assuntore dava esito negativo. Terminate le formalità di rito, Frassanito è stato accompagnato a Borgo San Nicola, il penitenziario alle porte di Lecce. Il suo, come detto, era un volto noto. Era già finito agli onori della cronaca locale durante l’Operazione denominata “Contatto” che ha sgominato una cellula dello storico clan Coluccia. L’uomo, all’epoca, era stato sottoposto all’obbligo di firma.



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