Avrebbero assaltato sportelli bancomat in Puglia e nelle Marche. Cinque brindisini ai domiciliari

L’operazione a opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Lecce su richiesta del Gip del Tribunale di Brindisi. I fatti sono avvenuti tra gennaio e settembre 2016.

sportello-bancomat

Alle prime luci dell’alba di oggi, nelle provincie di Lecce e Brindisi, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce, supportati nella fase esecutiva da militari dei Reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di: Omar Bianco, 28enne di Brindisi;  Cosimo Iurlaro, 42enne di Brindisi; Giovanni Moro, 45enne di Brindisi; Marco Santoro, 26enne di Carovigno  e Vincenzo Schiena, 39enne di Carovigno, già noti alle Forze ai quali sono stati contestati a vario titolo i reati di:

  • associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio (art. 416 co. 1,2,3, 624, 625 c.p.);
  • ricettazione di autovetture, mezzi pesanti e macchine movimento terra provento di furto utilizzate per compiere le azioni di assalto agli sportelli bancomat (art. 648 c.p.);
  • utilizzo di materiale esplodente (nello specifico acetilene) per far saltare gli sportelli bancomat (art. 4 c. 1 e 2 lett. C L. 895/67).

Le indagini

Le misure cautelari sono il frutto di una indagine condotta dal Nucleo Investigativo, dalla Compagnia di Tricase e dalla Compagnia Carabinieri di Osimo, in provincia di Ancona, che ha fatto chiara luce su numerosi furti e tentati furti perpetrati ai danni di una serie di istituti di credito, uffici postali ed esercizi commerciali quali gioiellerie e impianti di distribuzione carburanti, avvenuti da gennaio a settembre 2016 nelle provincie di Ancona, Macerata, Lecce, Taranto e Brindisi e per i quali l’Autorità Giudiziaria di Ancona, rilevando la propria incompetenza territoriale in ordine alla sussistenza del reato associativo, ha rimesso gli atti alla Procura della Repubblica di Brindisi.

L’impegno degli uomini dell’Arma

L’operazione di oggi  rientra in un più vasto e minuzioso impegno investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce che sta operando da tempo un monitoraggio territoriale del fenomeno con azioni mirate preventive e repressive, non disgiunte da una attenta analisi criminale delle persone coinvolte e del contesto in cui si verifica questo genere di evento delittuoso.

Lo sforzo degli investigatori e degli analisti del Reparto Operativo è sempre proteso verso il conseguimento del massimo risultato operativo possibile con l’intenzione di raggiungere, anche in termini  strategici, una supremazia completa e totale sulla conoscenza del fenomeno sia a livello provinciale che globale.

L’operazione Diarchia

Quella di oggi è la seconda operazione dell’anno, dopo il filone sui furti in danno di istituti bancari incastonato nella ormai nota inchiesta “Diarchia”, che dimostra quanto resti altissima l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri verso questo genere di attività delinquenziale che si consuma solitamente nei fine settimana e che per tale ragione vede incessantemente impegnata la Benemerita nella predisposizione di adeguati servizi per contrastare efficacemente questa piaga.



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