Boato a Cavallino nella notte: ordigno esplode davanti all’abitazione di un 29enne

Un ordigno è esploso ieri notte, intorno alle 3.00, davanti all’abitazione di un 29enne arrestato per furto qualche giorno fa. Lo scoppio, per fortuna, non ha provocato danni. Sul posto, per i rilievi del caso, i carabinieri leccesi e i colleghi della scientifica.

Non bastava la terribile umidità che ha praticamente tolto il sonno a migliaia di cittadini del leccese. A peggiorare le cose si è messa pure l’esplosione di una bomba carta a Cavallino, nei pressi dell’abitazione di un 29enne arrestato qualche giorno addietro con l’accusa di furto in appartamento. Grande paura, dunque, per i residenti della zona, svegliati all’improvviso dallo scoppio dell’ordigno intorno alle 3.00. Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenuti i Carabinieri della Stazione locale unitamente ai colleghi della sezione scientifica. Spetterà a loro, adesso, stabilire cosa si nasconda dietro ciò che sembra a tutti gli effetti un atto intimidatorio. C’è da specificare, ad ogni modo, che non sussistono danni a causa dell’azione. Al momento, gli autori del gesto risultano sconosciuti, sebbene gli investigatori già possiedono alcune piste entro cui condurre le indagini.

Poi, se dalle verifiche emergeranno ulteriori particolari dopo il completamento dei rilevamenti sul luogo dei fatti, saranno tutte informazioni in più. Ora occorre comprendere se nella zona sorgano, nell’eventualità, delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. In quel caso, dai filmati, i militari potrebbero reperire maggiori elementi tramite cui risalire ai colpevoli. Pare inoltre che non si tratti della prima volta. Qualche mese fa, infatti, venne piazzato al 29enne un altro ordigno davanti casa e in quell’episodio andarono in frantumi i vetri e il portoncino d’ingresso.

Episodio che ne porta alla mente un altro analogo, avvenuto lo scorso Aprile a Copertino. In via Iconella, presso una vecchia corte, esplose un ordigno che fece sobbalzare dal terrore tutti i residenti dell’area interessata ai fatti.

Ignote le cause dello scoppio, ma i Carabinieri, impegnati nelle indagini, pensarono subito ad una intimidazione.



In questo articolo: