Nell’armadio della camera da letto nascondeva un potente ordigno e per questo Gabriele Bizzarro, 23enne di Nardò è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione con l’accusa di detenzione di materiale esplosivo. Per il ragazzo, volto già noto alle forze dell’ordine per reati inerenti agli stupefacenti, si sono aperte le porte del carcere di Lecce.
La ricostruzione dell’accaduto
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 14.00, quando i carabinieri di Nardò, hanno bussato alla porta di Bizzarro per una perquisizione domiciliare. Il controllo ha riservato non poche sorprese: all’interno dell’armadio, nella camera da letto, i militari hanno trovato un involucro, sigillato con del nastro adesivo da imballaggio. All’interno tre ordigni esplosivi, confezionati artigianalmente, collegati tra loro per poter esplodere contemporaneamente.
La “bomba” rudimentale era stata fabbricata unendo insieme dell’esplosivo pirotecnico, delle biglie in metallo e delle teste di bulloni. Oggetti probabilmente usati per aumentare l’effetto scheggia in caso di esplosione.
L’intervento degli artificieri
La pericolosità dell’ordigno e il fatto che fosse stato costruito artigianalmente hanno spinto i carabinieri a richiedere l’intervento degli artificieri del nucleo investigativo del comando provinciale che – dopo averlo reso “innocuo” – hanno provveduto al campionamento del materiale utilizzato e alla distruzione della restante carica.
Per il 23enne si sono aperte le porte del Carcere
Dopo le formalità di rito, il 23enne è stato tratto in arresto e accompagnato a Borgo San Nicola, dove si trova su disposizione dell’autorità giudiziaria. L’accusa contestata è di detenzione di materiale esplosivo.