Brindisi, associazione per delinquere e cessione di stupefacenti. 12 arresti

L’operazione, denominata ‘Pax’, è stata svolta dai Militari dell’Arma brindisina che hanno eseguito il provvedimento firmato dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia leccese

Un’imponente operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi ha portato all’esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nei confronti di 12 indagati (9 liberi, di cui 2 donne), ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, cessione di stupefacenti e contrabbando di tabacchi lavorati esteri, aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Pax” perché certifica, tra l’altro, il raggiungimento di un armistizio tra i clan della provincia, è stata condotta dal Nucleo Investigativo brindisino, tra ottobre e dicembre 2012.

L’attività avrebbe colpito entrambi i clan della Sacra Corona Unita operanti nella provincia di Brindisi, “Rogoli – Buccarella – Campana” (i cosiddetti “Tuturanesi”) – tra gli arrestati vi è anche Sandro Campana, fratello del noto boss – e “Vitale – Pasimeni – Vicientino” (i cosiddetti  “Mesagnesi”) – al cui clan si sarebbero affiliati alcuni degli indagati – ed è stata eseguita con servizi di osservazione-controllo-pedinamento e intercettazioni telefoniche e ambientali, corroborati da mirati riscontri di Polizia Giudiziaria.

Nel corso delle indagini sarebbe stato accertato che gli affiliati di vertice, seppure detenuti, avrebbero continuato a impartire direttive agli associati liberi, incaricandoli di raccogliere le risorse economiche per fornire loro assistenza, anche legale e mantenimento delle famiglie, coordinando il traffico di stupefacenti, gestendo la vendita di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, regolando contrasti e controversie interne.

L’indagine avrebbe anticipato, confermandole, le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia provenienti dai citati clan della Scu, pentitisi nel biennio 2013 – 2014.
Nel corso delle attività svolte dai Carabinieri si sarebbe accertato il ritorno alle affiliazioni con rito, in particolare, all’interno degli istituti di pena, e si sarebbe, altresì, convalidato investigativamente il raggiungimento di un “armistizio” mafioso tra i due clan, con spartizione delle aree di influenza e passaggio di affiliati dall’una all’altra organizzazione.

L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative prodotte dai militari del Nucleo Investigativo, ha emesso il provvedimento custodia a carico di:

  1. BELLO Damiano, classe 1983 residente a Mesagne;
  2. CAMPANA Sandro, classe 1975 residente a Torre Santa Susanna;
  3. GRAVINA Gianpaolo, classe 1991 residente a Mesagne;
  4. GRAVINA Raffaele, classe 1973 residente a Mesagne, già detenuto;
  5. GUTTAGLIERE Diego, inteso “diegolino”, classe 1976 residente a Brindisi;
  6. LAZZARO Francesco, inteso “bellubellu, checco o lubiondu”, classe 1982 di Brindisi, già detenuto;
  7. MICELLI Maddalena, classe 1943 residente a Oria e domiciliata a Brindisi;
  8. OSTUNI Angelo, classe 1948 residente a Brindisi;
  9. OSTUNI Antonio, classe 1968 residente a Brindisi, già detenuto;
  10. OSTUNI Cristian, classe 1988 residente a Brindisi;
  11. OSTUNI Teodoro, classe 1951 residente a Brindisi;
  12. ROMANO Pia, classe 1969 residente a Mesagne.



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