Brindisi, sgominata associazione dedita alle estorsioni

L’operazione ha visto coinvolti la Digos e i Carabinieri brindisini. L’ordinanza di arresto emessa dal Gip di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia leccese.

Associazione per delinquere finalizzata al compimento di rapina ed estorsione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose, allo scopo di acquisire la licenza e l’immobile di un negozio di fiori dell’area cimiteriale cittadina di Brindisi.

Sarebbero queste le accuse rivolte a cinque indagati nei confronti dei quali sarebbe indirizzata un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.

Ad eseguire il provvedimento, nei confronti di: Donato Borromeo, 41 anni residente (già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare in esecuzione di un'Ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce);  Giovanni Borromeo, 44enne; Serena Lorenzo,  27enne; Francesco Palma 36 anni, (già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari  per altra causa); Luca Ferrari, 38enne tutti residenti a Brindisi, sono stati impegnati congiuntamente, dalle prime luci dell’alba, il personale della Digos della Questura di Brindisi e i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Brindisino.  

I cinque sarebbero ritenuti responsabili di avere, in concorso tra loro e in esecuzione di uno stesso disegno criminoso, compiuto atti idonei e non equivocamente diretti a costringere Stefania Bissante a cedere senza alcun corrispettivo a Donato Borromeo, il contratto di concessione dell'immobile e la licenza relativa all'attività commerciale di vendita di fiori denominata "Piante e Fiori di Bissante Stefania" sita a Brindisi, mediante la realizzazione di condotte violente, minacciose e intimidatorie a carico della stessa e dei propri congiunti (nello specifico i genitori Damiano Bissante e Vittoria De Pasquale, oltre all’ex compagno Giuseppe Forte).

Nel tempo, i co-indagati avrebbero alimentato  intorno alla proprietaria dell’esercizio commerciale un clima di intimidazione e soggezione al fine di farsi consegnare i documenti necessari e per costringerla a stipulare l'atto di cessione dell'attività, in particolare la concessione del chiosco e la licenza commerciale.

Le minacce sarebbero state esercitate, oltre che nei confronti di Stefania Bissante e del suo compagno Giuseppe Forte, anche ai danni dei genitori della donna, il padre Damiano e la madre Vittoria De Pasquale.

Anche costoro avevano sporto denuncia,  nello stesso arco di tempo, per atti intimidatori che avrebbero subito da parte degli indagati ed in particolare, lo scorso 26 maggio  Giuseppe Forte sarebbe stato vittima di un pestaggio da parte di Donato Borromeo.

Forte, nell'occasione, sarebbe stato costretto da un uomo a raggiungere Borroneo presso la sua abitazione, dove lo stesso lo avrebbe colpito con alcuni  pugni al volto cagionandogli lesioni guaribili in 10 giorni, sempre al fine di intimidirlo e di costringerlo a consegnargli il contratto di concessione dell'immobile e la licenza del negozio della compagna.

I fatti sarebbero stati commessi a Brindisi nel periodo che va da maggio a luglio 2014.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali di Brindisi (i due Borromeo, Palma e Ferrari) e Lecce (la sola Serena Lorenzo).
 
 
 



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