I No Tap provano a rallentare i lavori, la Polizia risponde con i manganelli. Tensione al cantiere di San Basilio

Alcuni manifestanti No-Tap si sono dati appuntamento sulla provinciale Melendugno-San Foca per tentare di rallentare i lavori camminando a passo d’uomo. Poi la situazione è degenerata come denunciano su Facebook “La polizia ha caricato chi era lì”.

Torna a salire la tensione nel cantiere di San Basilio, dove questa mattina – alle prime luci del giorno – alcuni manifestanti hanno provato a rallentare i lavori. Nel terreno nelle campagne di Melendugno, dove la multinazionale svizzera sta costruendo il pozzo di spinta del gasdotto della “discordia”. La protesta deve aver preso una piega diversa se, come si legge sulla pagina Facebook de Movimento No-Tap, si sono verificati sconti tra gli attivisti e le Forze dell’Ordine che ‘controllano’ la zona.

Tutto ha avuto inizio alle prime luci dell’alba, quando alcuni manifestati si sono dati appuntamento sulla provinciale, a pochi passi dall’Eurogarden per provare a fermare “il malaffare”, come scrivono.
«Ci siamo frapposti tra i mezzi e la strada che porta al cantiere ed abbiamo semplicemente camminato piano, a passo d’uomo. Nessuna violenza se non una passeggiata a rallentare pacificamente i mezzi. Tutto sembrava andare per il meglio, nessun tipo di tensione, la nostra rimostranza stava ottenendo i suoi frutti, ma a quanto pare la non violenza non appartiene ai dirigenti delle forze dell’ordine, una delle quali, all’improvviso ha esternato quest’ordine “Ora basta, avete rotto il c…, toglieteli di mezzo”. Così la polizia ha caricato chi era lì inerme con braccia all’aria».

Le manganellate

La situazione è presto degenerata. «Ci sono state manganellate in testa a un nostro attivista che stava riprendendo con il telefonino e una manganellata sull’orecchio ad un altro che era con le braccia alzate. Al passare dell’ambulanza, di servizio presso il cantiere, è stato richiesto aiuto, ma sempre i dirigenti di polizia lo hanno negato. Solo in un secondo momento, forse per paura di una nuova denuncia per omissione di soccorso, l’ambulanza è stata richiamata indietro, intanto i nostri amici e compagni avevano provveduto a informare il 118 dell’accaduto».

Il blitz nella notte

Come è accaduto spesso in passato, anche nella notte appena trascorsa la strada che conduce al cantiere è stata bloccata con pietre, massi e chiodi lasciati sull’asfalto per impedire il passaggio degli operai che ogni giorno si recano a lavoro. Tap stessa ha pubblicato sul suo profilo ufficiale che testimonia il blitz.

Insomma, l’aria nelle campagne a pochi passi da San Foca continua ad essere intrisa di parole di protesta. «Siamo ancora qui – concludono i NoTap – a presidiare il cantiere mentre la dittatura in questo lembo di terra avanza inesorabile nell’immobilismo di chi sarebbe chiamato a controllare».



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