Truffa ai danni di una senegalese? La telefonata tra l’avvocato Francesco D’Agata e la presunta vittima

Il relatore del Riesame fa riferimento a una telefonata registrata dalla signora. Inoltre emergerebbero particolari importanti su altre presunte pratiche sospette riguardanti i cittadini stranieri.

Un dialogo tra l'avvocato D'Agata e la signora senegalese, presunta vittima di una truffa "corredata" da una falsa sentenza del tribunale, per il risarcimento di un sinistro stradale.

La conversazione telefonica del 30 settembre scorso, registrata dalla stessa Amy Lo, è stata prodotta dal pubblico ministero Massimiliano Carducci nel corso della scorsa udienza innanzi ai giudici del Tribunale del Riesame (Presidente Maria Pia Verderosa, a latere Anna Paola Capano e Antonio Gatto). Il relatore Verderosa, nelle 26 pagine di motivazioni dell'ordinanza con cui viene rigettata la richiesta della difesa di annullamento dell'ordinanza di arresto del gip, fa riferimento proprio alla suddetta telefonata.
 
Ecco alcuni passaggi chiave:
 
Lo: Però tu non mi ha detto niente
 
D'Agata: Amy….Amy…io ho tutto
 
Lo: Tu sei furbo
 
D'Agata: No…io ho tutte le co… i conteggi fatti..
 
Lo: no..no
 
D'Agata: Tu ti sei dimenticato tutto… allora eh…. Amy… Amy… dobbiamo parlare… perché io lì… io lì… ti ricordi che firmammo un patto al 25%…. incomprensibile…. e lo hai firmato sopra tu…. poi ho tutte le carte delle… che poi mi mancano tantissime ricevute che non hai firmato…ma ho quasi tutto
 
Lo: però Francesco… tu mi hai detto in banca che…. "Amy tu mi devi dare"
 
D'Agata: no
 
Lo: 50 mila euro
 
D'Agata: no
 
Lo: io te le ho date
 
D'Agata: lo so
 
Lo: Ti ricordi questo?
 
D'Agata: sono d'accordo con te…sono d'accordo con te…però Amy dobbiamo vedere bene i conti come stanno…va bene?
 
Riguardo alla questione della presunta falsa sentenza, ecco cosa si dicono i due interlocutori
 
Lo: Mi hai dato la sentenza vera?
 
D'Agata: Ti ho dato… allora
 
….

D'Agata: Io ho…tanto lo vedrai dalle carte
 
Lo: Francesco
 
D'Agata: Lo vedrai dalle carte… lo vedrai dalle carte…
 
Lo: Si… tu le hai fatte le carte
 
D'Agata: no… no… puoi andare a chiedere
 
Lo: Tu mi hai fatto firmare le carte che io non può leggere
 
D'Agata: come no… come no
 
Lo: si… e si … Francesco
 
……
 
Lo: no… no… Francesco… .diciamo la verità… io ho preso tanti soldi… tu mi hai dato poco
 
Nel corso della conversazione ritornano sull'argomento:
 
Lo: la sentenza… tu lo sai… la sentenza vera… mi hanno fatto vedere
 
D'Agata: Certo
 
Lo: ho chiamato Fineco… mi hanno fatto vedere…
 
D'Agata: certo… certo
 
Lo: sette…
 
D'Agata: lo so
 
Lo: sette
 
D'Agata: lo so
 
Lo: sei… non lo so… tanti soldi
 
D'Agata: allora
 
Lo: tu prima…  prima 80
 
D'Agata: allora… prima mi devi restituire i soldi che ti ho dato… che mi dovevi restituire
 
Lo: Tu mi hai detto 50 mila euro
 
D'Agata: no, quelli mi servivano per pagare i mobili
 
Lo: perché non me l'hai detto… perché
 
D'Agata: lo sapevi
 
Lo: perché non mi hai detto
 
D'Agata: lo sapevi
 

 
Il relatore Verderosa ritiene la persona offesa pienamente attendibile. Secondo il giudice, dalla conversazione emergerebbe che Lo Amy cerca di riappropriarsi dei soldi di cui D'Agata si è illegittimamente appropriato. L'avvocato cercherebbe in ogni modo di convincerla che le somme gli erano dovute, in virtù di un patto di quota lite. Lo Amy gli ribadisce che i cinquantamila euro erano a saldo delle sue competenze e di aver firmato carte di cui non conosceva il  contenuto. Inoltre, la presunta vittima riferisce a D'Agata che ormai non può più prenderla in giro, perché le è stata mostrata la sentenza vera. L'avvocato, secondo il giudice, si sarebbe limitato ad assentire e quando la donna senegalese gli chiede se le ha mostrato la sentenza originale, D'Agata, ritiene sempre il relatore, ammetterebbe implicitamente di averle dato una sentenza contraffatta.
 
Non solo, poiché nelle motivazioni della sentenza del Riesame emergerebbero altri particolari importanti. Il giudice afferma "nello studio di D'Agata in sede di perquisizione è stata trovata documentazione attinente ad altre pratiche di risarcimenti danni riguardanti soggetti stranieri per i quali l'odierno indagato ha percepito indennizzi per importi elevati di 300 mila ed 85mila euro. Dette pratiche sono oggetto di approfondimento da parte della Guardia di Finanza e le pratiche potrebbero essere facilmente inquinate dall'indagato se solo gli fossero concessi gli arresti domiciliari".



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