Manomettono l’allarme, ma scatta lo stesso. Colpo sfumato all’impianto fotovoltaico di Ruffano

Hanno dovuto rinunciare al piano i malviventi che, nella notte, hanno preso di mira l’impianto fotovoltaico situato in contrada “Masseriglia” a Ruffano. L’allarme ha fatto giungere sul posto una guardia giurata.

Manomettere l’allarme di video-sorveglianza nel tentativo di agire indisturbati non è bastato ad alcuni malviventi che, nella notte, hanno preso di mira un impianto fotovoltaico situato in contrada “Masseriglia” a Ruffano. Il colpo è sfumato, probabilmente perché i ladri hanno intuito che, di lì a poco, sarebbero arrivati i rinforzi. E per non correre il rischio di essere scoperti hanno preferito dileguarsi.

La ricostruzione dell’accaduto

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 2.00, quando i carabinieri della stazione di Ruffano e il personale dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Casarano sono dovuti intervenire all’interno del «campo del sole» situato, come detto, in contrada “Masseriglia”.

Cosa era successo poco prima è stato chiaro fin da subito: ignoti, dopo aver danneggiato l’allarme, hanno provato ad entrare forse per fare incetta di pannelli, ma hanno dovuto ‘desistere’ dall’intento e rinunciare al piano a causa dell’intervento, immediato, della guardia giurata “Folgorpol che era stata inviata sul posto dalla centrale operativa dell’Istituto di Leverano.

Dei malviventi, però, non c’era più traccia. Le successive ricerche hanno dato esito negativo, come si dice in gergo. Durante il sopralluogo non sono stati riscontrati ammanchi, ma le indagini sono ancora in corso per tentare di individuare gli autori.

Sempre a Ruffano

I carabinieri della locale stazione devono fare luce anche su un altro episodi, avvenuto tra il 31 dicembre e il 2 gennaio. Questa volta, nel mirino di ‘sconosciuti’ è finito un centro scommesse. Stando a quanto ricostruito, dopo aver forzato la finestra del pozzo luce, si sono introdotti all’interno e hanno rubato il denaro contenuto all’interno di nove slot-machine. Bottino in mano, ancora da quantificare, sono fuggiti via. Le indagini sono in corso



In questo articolo: