Concessi i domiciliari all’attivista No-Tap arrestato a San Basilio

Il giudice ha concesso la misura dei domiciliari all’attivista No-Tap arrestato a San Basilio. Accolta l’istanza dell’avvocato dell’uomo. Tribunale presidiato dalle forze dell’ordine.

A Saverio Pellegrino, il 52enne di Andrano arrestato mentre manifestava la sua contrarietà alla realizzazione del gasdotto Tap incendiando un cassonetto dei rifiuti sono stati concessi i domiciliari dal giudice monocratico Marcello Rizzo, al termine dell’udienza di convalida del fermo. Accolta, quindi, l’istanza dell’avvocato Carlo Sariconi.  L’uomo –  accusato di resistenza a pubblico ufficiale, incendio e lesioni aggravate a pubblico ufficiale – ha conquistato un primato: si tratta, infatti, del primo arrestato da quando la multinazionale svizzera ha scelto una delle spiagge più belle di San Foca per far approdare il metanodotto. Decisione che i ‘contrari’ alla realizzazione dell’opera hanno sempre cercato in tutti i modi di fermare.

Il Pm Roberta Licci affiancata dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi a cui il procuratore Capo Leonardo Leone De Castris ha assegnato il fascicolo) si erano “opposti” ribadendo la richiesta del carcere per il manifestate, finito a Borgo San Nicola dove nel pomeriggio di ieri alcuni attivisti si sono dati appuntamento al grido di «non lasciamo soli i nostri compagni».

Intanto, il processo per direttissima è stato aggiornato giovedì 19 aprile, perché il difensore di Pellegrino ha chiesto il termine a difesa. Vi era grande attesa per questo processo ed il tribunale era presidiato dalle forze dell’ordine.



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