Convinto di poter riavere la moto rubata minaccia 3 studentesse, poi tenta di dar fuoco alla loro casa. Arrestato

Un 38enne leccese è stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione e danneggiamento finalizzato all’incendio. Si era presentato in casa di alcune universitarie accusandole che qualcuno presente alla festa che avevano organizzato, gli aveva rubato la moto.

Doveva essere “solo” una tranquilla festa tra universitari, un modo per trascorrere una serata diversa insieme ad amici e conoscenti fino a notte fonda. Ed invece per due studentesse straniere, nel Salento grazie ad una borsa di studio connessa al progetto “Erasmus”, che condividono un appartamento di via Taranto insieme ad un’italiana, quel party tra le mura di casa si è trasformato in un incubo a occhi aperti.

Un po’ di baldoria insieme agli ospiti fino alle 3.00 del mattino, poi tutti a casa. Tutto sembrava essersi svolto senza particolari problemi, ma intorno alle 11.00 di questa mattina, in tre con fare minaccioso e arrogante hanno bussato alla porta delle universitarie. Il motivo? Semplice… uno di loro era convinto che qualcuno presente alla festa la sera precedente gli avesse rubato il ciclomotore. Come se non bastasse, ha condito l’accusa con una minaccia: se entro un’ora non gli fosse stato restituito avrebbe dato fuoco all’appartamento con le tre ragazze dentro.

Le due studentesse straniere, ovviamente spaventate, si sono recate all’ufficio denunce della Questura,accompagnate da un amico. Lì hanno raccontato l’accaduto e fornito una descrizione dettagliata del gruppetto. Nel frattempo però, la terza ragazza rimasta in casa ad attendere le amiche, si è accorta che dal portone d’ingresso dell’appartamento stava entrando una "sostanza liquida". L’odore ha fugato ogni dubbio: si trattava di benzina. Intimorita, ha richiesto immediatamente l’intervento di una volante che non ha perso tempo e si è messa subito sulle tracce dei tre.

Uno dei polizotti intervenuti ha notato un giovane molto simile alla descrizione sostare davanti al condominio e, sospettando che potesse trattarsi di uno dei malviventi, lo ha accompagnato in questura per accertamenti. Riconosciuto senza ombra di dubbio come l’autore delle minacce, e considerati anche alcuni precedenti penali, per l’uomo è scattata una perquisizione domiciliare dalla quale è “spuntata” fuori una bottiglia in plastica da un litro e mezzo con ancora all’interno alcuni centilitri di liquido infiammabile.  L’epilogo di questa brutta storia è stato questo: Per Pierpaolo Solari, 38enne leccese, sono scattate le manette con l’accusa di tentata estorsione e per danneggiamento finalizzato all’incendio.



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