Sorpresi a pescare tra i canneti del bacino dell’Idume. In tre finiscono nei guai

Si tratta di due rumeni e un cittadino di Campi salentina. La scoperta, in intervento congiunto tra Polizia Locale e Carabinieri Forestali, a seguito di due telefonate. Sequestrata l’attrezzatura

Non si abbassa la guardia da parte delle Forze di polizia sulla tutela dell’area protetta del Bacino dell’Idume e, nel pomeriggio di ieri, tre persone sono finite nei guai grazie anche e soprattutto alla collaborazione tra cittadini e organi deputati al rispetto delle leggi.

Con due distinte telefonate alle rispettive centrali operative due residenti della marina di Torre Chianca hanno segnalato alla Polizia Locale e ai Carabinieri forestali la presenza di pescatori di frodo tra i canneti del bacino.

Le pattuglie trovatesi contemporaneamente sulla rotatoria all’ingresso di Torre Chianca hanno concordato un intervento congiunto, attuando una sorta di accerchiamento del luogo della segnalazione.

Sul posto sono stati sorpresi tre uomini, due fratelli di nazionalità rumena ed un cittadino di Campi Salentina, intenti a pescare all’interno dell’area marina protetta, a poca distanza gli uni dall’altro.

Inevitabile la denuncia a piede libero a carico dei tre uomini e il sequestro dell’attrezzatura da pesca utilizzata ai sensi dell’art. 11 comma 3 lettera a. della L.394/1991, la legge quadro sulla tutela delle aree protette.

Alcuni giorni fa, sotto il ponticello, sempre nel Bacino dell’Idume,  era stata ritrovata una rete da pesca. La scoperta anche in questo caso, avvenuta grazie alla sensibilità dei residenti che avevano postato le foto su facebook, facendo sì che attirassero l’attenzione di un operatore ambientale del Nucleo Operativo Guardia Rurale Ausiliaria che, una volta allertati i colleghi, ha provveduto alla rimozione della stessa.



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