Ricettazione di smartphone e attivazioni di contratti telefonici all’insaputa del proprietario: nei guai in sette

Ricettazione, acquisto di merce di dubbia provenienza e diffusione abusiva di codici informatici: con queste accuse iniziano i guai per sette soggetti, coinvolti in un giro di servizi telefonici.

telefonino

Controlli a spron battuto da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce che nelle ultime ore hanno messo nel mirino sette soggetti responsabili, a vario titolo, di ricettazione, acquisto di cose dalla sospetta provenienza e di detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici.

Il “giro” di vendite

Il tutto è iniziato il 9 novembre del 2016, quando un uomo uomo, 50enne di Lecce, denunciava che ignoti malfattori avevano attivato, a suo nome ed a sua insaputa, tre utenze telefoniche con l’acquisto di altrettanti telefoni cellulari. Ricevuta la notizia, i militari dell’Arma appuravano che i relativi contratti di attivazione erano stati attivati da C.G., classe ’81 di Lizzanello, il quale, in seguito, aveva già consegnato uno dei telefoni in comodato d’uso gratuito a una pensionata di Martano, mentre gli altri due smartphone erano stati venduti a R.R., 28enne di Castrignano del Capo, e F. P., 56 anni di Lecce, il quale, quest’ultimo, a sua volta, lo rivendeva a un 58enne leccese.

Tutti i telefoni sono ora posti a sequestro.



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