Perizia psichiatrica sul maestro elementare di Trepuzzi: in casa fu trovato materiale pedopornografico

Il sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci ha disposto una perizia psichiatrica e psicologica per il 56enne, attraverso l’incidente probatorio e 15 settembre il Gip conferirà l’incarico. Accolta la richiesta del difensore dell’insegnante, l’avvocato Marco Pezzuto.

Va avanti l'inchiesta sulla pedopornografia che vedrebbe coinvolto un maestro elementare a cui, nel giugno scorso, furono sequestrati nell'abitazione 950 supporti informatici fra dvd e cd, con foto e filmati pedopornografici. Il sostituto procuratore, Maria Rosaria Micucci, ha disposto una perizia psichiatrica e psicologica per il 56enne di Trepuzzi, attraverso l'incidente probatorio.
 
Accolta dunque la richiesta del difensore dell'insegnante, l'avvocato Marco Pezzuto, il quale basa la propria tesi difensiva sul fatto che, il proprio assistito soffra di mania ossessiva e compulsiva da collezionismo. Infatti, lo stesso maestro in sede d'udienza di convalida dinanzi al Gip Antonia Martalò, affermò di possedere quella smisurata quantità di materiale pedopornografico sospinto da questa smania incontrollabile di collezionare e "non per assecondare un’indole morbosa".
 
Ora per potere accertare questa ipotesi, il Gip Martalò, in data 15 settembre, conferirà  l'incarico allo psichiatra Domenico Suma e al Docente di Criminologia Clinica e Psicopatologia Forense presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari Ignazio Grattagliano. I consulenti della difesa saranno, invece, lo psichiatra Pompilio Palmariggi e la psicologa Manuela Settimo.
 
L’inchiesta partì da Roma, coinvolgendo in Provincia di Lecce ben 36 persone, le quali si sarebbero scambiate immagini e video di contenuto pedopornografico. Il 56enne di Trepuzzi, infatti, fu arrestato nella mattinata del 19 giugno dagli agenti della polizia postale per detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante dell’ingente quantità (senza la contestazione del reato di "divulgazione").
 
Il giudice delle indagini preliminari convalidò l’arresto accordando i domiciliari, così come richiesto dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Inoltre, alcuni giorni dopo, Il PM Micucci, titolare dell'inchiesta, dispose una consulenza sul materiale sequestrato. Essa fu conferita al perito informatico Maurizio Ingrosso mentre la difesa del maestro, nominò il dottore Claudio Leone.
 
Successivamente l'avvocato Pezzuto presentò istanza di scarcerazione presso Il Tribunale del Riesame. Il collegio presieduto da Silvio Piccinno l'accolse e dopo 18 giorni trascorsi ai domiciliari, il 56enne tornò in libertà. I giudici sostituirono la misura cautelare dei domiciliari, con quella meno grave dell’interdizione dall’esercizio dell’insegnamento per un anno.



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