Rifiuti nel Salento? Elicotteri per setacciare i terreni. La Procura apre le indagini

Conferenza stampa stamattina alla Procura della Repubblica di Lecce. Il Procuratore Cataldo Motta annuncia l’utilizzo di elicotteri con speciali mezzi tecnologici volti ad individuare l’eventuale presenza di rifiuti tossici interrati in alcune aree del territorio salentino.

Un errore madornale quello di gridare "Al lupo, al lupo", perché non ci sono le circostanze. Da sempre è stato questo il pensiero del Procuratore Cataldo Motta riguardo la possibilità di un interramento di rifiuti tossici in alcune aree del territorio salentino. E tuttora rimane tale, tanto da averlo ribadito – usando proprio le parole utilizzate in apertura d'articolo – intorno alle 14.00 durante una conferenza stampa tenutasi presso la sua stanza. Eppure, nonostante le prime rassicurazioni, l'opinione pubblica non si è tranquillizzata abbastanza. Così, nasce l'esigenza di verificare se effettivamente siano stati insediati oppure no i residui pericolosi citati dal pentito Silvano Galati; e lo si farà mediante i più sofisticati mezzi tecnologici. Elicotteri con a bordo sistemi di rilevazione sorvoleranno le zone "a rischio" tramite riprese aerofotomagnetometriche. Laddove ci siano dei metalli, verranno immediatamente individuati dai mezzi della Guardia di Finanza Gico, i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e il Corpo Forestale dello Stato

Aperto dunque un fascicolo contro ignoti soprattutto per tranquillizzare la cittadinanza. "Questo è un territorio perfettamente recuperabile – ha dichiarato il Procuratore Aggiunto Ennio Cillo – rispetto ad altri in cui magari si assiste ad episodi ben peggiori. E anche quando vi erano discariche abusive, sono state prontamente bonificate. Alcune notizie presentano inesattezze che sarebbe bene definire una volta per tutte. Ecco, quindi, il senso dell'operazione che intendiamo portare avanti". "Vogliamo dare tranquillità alla gente – ha poi aggiunto ancora Cataldo Motta – la presenza dei fusti di metallo sarà subito segnalata, qualora esista veramente. In teoria, noi ci muoviamo solo basandoci su notizie di reato, sebbene in casi del genere le amministrazioni locali non ci abbiano segnalato nulla, poiché in passato le bonifiche non sono certo mancate".

Indagini che, ad ogni modo, prenderanno in considerazione anche alcune notizie apparse in questi giorni sulla stampa. Ma non saranno ascoltati né Galati, né tanto meno Carmine Schiavone, autore di quelle dichiarazioni che hanno scatenato una "bagarre", parafrasando ancora le parole con cui Motta ha definito la questione in oggetto. Non sarebbe plausibile l'ipotesi di eventuale materiale inerte giunto da altre zone d'Italia. Capitolo Galati. Le sue dichiarazioni vanno contestualizzate all'epoca in cui ci fu un' inchiesta, che successivamente porto a due condanne – poi prescritte – e la ricerca di materiali tossici nelle aree da lui indicate non condussero a nulla. 



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