Era stato arrestato per una rapina, ne spuntano altre. Nuovi guai per un 40enne leccese

Si è scoperto che Francesco Antonelli, 40 anni di Lecce, sia il responsabile di altre rapine ai distributori di benzina. Era noto per il colpo dello scorso 14 settembre alla ‘Total Erg’ di via Merine a Lecce.

La Squadra Mobile di Lecce ha proceduto all’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare a carico di Francesco Antonelli, quarantenne di Lecce, per il reato di rapina aggravata, commesso lo scorso 24 luglio.
  
In quel colpo al distributore IP di via Merine, dove un automobilista che stava per effettuare un riferimento di carburante era stato rapinato, qualcosa è andato storto. Il malvivente, approfittando del buio, era riuscito a fuggire a bordo di una BMW sottratta, non si sa come, al malcapitato. Probabilmente pensando che fosse andato tutto liscio.  Così non è stato. Quando gli uomini delle forze dell’ordine hanno raggiunto la stazione di servizio hanno immediatamente acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, installate nella zona, nella speranza di trovare qualche indizio utile nelle riprese. L’occhio elettronico, infatti, aveva immortalato il rapinatore mentre a piedi raggiungeva il distributore IP, con un trolley al seguito dove, consumata la rapina, aveva ripiegato la felpa che indossava forse per non essere riconosciuto. Il video di un esercizio commerciale delle vicinanze ha raccontato il resto: registrando il passaggio dell’uomo prima che si travisasse per commettere la rapina ha permesso agli agenti di “memorizzare” i suoi tratti somatici. E poi, il fatto – decisamente insolito –  che fosse arrivato a piedi portava a pensare che abitasse nelle vicinanze. 
  
Durante le indagini un altro episodio, più o meno simile, aveva messo la pulce nell’orecchio agli investigatori. Il 6 agosto un uomo aveva  raccontato ai poliziotti di essere appena riuscito a fuggire da quello che sembrava un tentativo di aggressione mentre si trovava, a bordo della sua autovettura, fermo al semaforo rosso dell’incrocio tra viale Rossini con Viale Torre del Parco, in direzione di viale Alfieri.
Di più, il malcapitato è riuscito a descrivere il suo aggressore: un uomo alto 180 cm circa, magro, vestito di scuro e con il capo coperto da un berretto e dal cappuccio di una felpa – ha raccontato – dopo avermi chiesto un accendino, ha tentato di aprire la portiera della mia macchina mentre con l’altra mano stringeva un coltello da cucina con il manico di colore verde». La pattuglia delle Volanti, immediatamente intervenuta, aveva fermato poco distante Francesco Antonelli che, alla vista della polizia, ha tentato di disfarsi del coltello che – guarda caso – aveva il manico di colore verde.
  
Le caratteristiche fisiche erano molto simili all’autore del colpo alla IP del 24 luglio: anche in quel caso era alto 180 cm circa, era calvo come l’aggressore dell’automobilista ed abitava in una traversa a poche centinaia di metri dal distributore teatro della rapina. A quel punto è scattata una perquisizione presso la sua abitazione che dava esito positivo. Sono stati sequestrati, infatti, alcuni capi di abbigliamento simili a quello indossato nel corso della rapina ed un trolley delle stesse caratteristiche di quelle individuate nel corso dell’esame delle riprese video.
  
Terzo caso si è registrato qualche giorno dopo, l’8 agosto quando un’altra persona si è presentata negli uffici della Squadra Mobile, in “viale Otranto”, raccontando di aver subito un episodio simile a quello letto sui giornali. Anche lui fermo al semaforo all’incrocio tra viale Rossini e Via Merine, aveva visto arrivare a piedi una persona vestita con una felpa ed il capo coperto dal cappuccio e da un cappellino che, giunto a pochi metri da lui, aveva estratto qualcosa dalla tasca che gli era sembrato un coltello. Spaventato dall’arma e dall’atteggiamento dell’aggressore, era fuggito passando con il rosso. In sede di individuazione fotografica, ha anche riconosciuto Francesco Antonelli come la persona che lo aveva minacciato.
  
Il più grave sicuramente è l’episodio avvenuto a settembre: quando il quarantenne derubò una signora della sua autovettura nei pressi della stazione di rifornimento ‘Total Erg’ di via Merine. In quella circostanza l’uomo era piombato davanti alla donna impugnando un fucile a canne mozze. Una movimentata colluttazione con una temeraria donna di Lecce, la quale non si intimorì nemmeno dopo un colpo d’arma da fuoco sparato in aria dal malvivente. Alla fine, dopo aver raccolto la testimonianza della vittima, le Forze dell’Ordine riuscirono a scovare l’uomo, il quale tentò una fuga improvvisata sparando ancora un colpo di fucile.
  
Infine, il quarantenne leccese è stato riconosciuto anche come ‘rapinatore’ anche dal proprietario della BMW.  Per questo, è stata richiesta dal Pubblico Ministero, la dottoressa Roberta Licci la misura cautelare della custodia in carcere.
 



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