Numerose sono state nel tempo le segnalazioni dei cittadini per far luce sullo stato dell’area ove sorge l’ex inceneritore Saspi. Due gli esposti che pendono in Procura e che hanno dato il via ad indagini accurate per capire se il luogo possa nascondere veleni.
I fascicoli d’indagine sono aperti e, a quanto trapela, il procuratore Ennio Cillo, ha dato mandato ai militari del NOE di effettuare i campionamenti del caso al fine di reperire materiale da analizzare e capire cosa si cela dietro le mura fatiscenti e il cancello quasi a pezzi dell’ ex Saspi, già definito ai tempi una “bomba ecologica” con serio rischio della salubrità delle falde acquifere.
E l’operazione dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce è già partita con tanto di ruspe in azione al fine di dare attuazione a quanto disposto dalla Procura.
A quanto è dato sapere, siamo ancora alle prime battute dell’attività giudiziaria. I risultati sono attesi e ci vorrà il tempo tecnico per capire se sotto il dito puntato dei cittadini e deil PM si nascondano davvero pericoli seri per l’uomo e l’ambiente.