Da Brindisi a Lecce per compiere il furto di un’auto, nei guai 37enne e 20enne di Oria

La scoperta a opera degli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Taurisano. Uno è stato tradotto nella propria abitazione ai domiciliari per l’altro è scattato l’obbligo di dimora nella città dei Santi Medici.

Gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Taurisano nei giorni scorsi hanno proceduto al fermo di due pregiudicati brindisini, originari di Oria, in quanto gravemente indiziati, uno per i reati di riciclaggio di auto di provenienza furtiva e concorso in ricettazione di autovetture sempre di provenienza furtiva e l’altro per il reato di concorso in ricettazione di autovetture di provenienza furtiva, per i quali sono stati raccolti numerosi elementi a loro carico.

Si tratta di Fabrizio Nucera, 37enne e Giuseppe Castrovillari 20enne.

Le indagini lampo hanno avuto inizio subito dopo il furto un mezzo svoltosi in provincia di Lecce.

L’autovettura rubata era munita di sistema di localizzazione con Gps installato dall’assicurazione. Dai relativi tracciati si è evidenziato che l’auto era stata nascosta in una zona di campagna in agro di Oria.

La costante attività di osservazione dell’area, autorizzata dalla Procura della Repubblica di Lecce, ha consentito non soltanto di rinvenire il mezzo, ma anche di rintracciare, nascosta tra gli ulivi, una seconda macchina rubata.

L’attività di osservazione è proseguita anche nei giorni e nelle notti seguenti fino a quando, finalmente, gli agenti hanno pedinato due uomini che, nonostante fosse stato intimato loro l’Alt, hanno posto in essere manovre azzardate con le proprie autovetture tanto da insospettire subito gli uomini del Commissariato.

Dopo alcuni momenti di tensione, uno dei sospettati è stato costretto a fermarsi con la macchina, mentre l’altro ha innestato la retromarcia e nella repentina manovra è uscito fuoristrada, saltando un dislivello di circa mezzo metro e andando terminare la corsa contro un albero di ulivo secolare, tanto da creare anche lo scoppio dello pneumatico anteriore sinistro.

Nonostante il forte impatto, l’uomo è sceso dalla macchina ed è nelle campagne limitrofe. La fuga terminata dopo circa un’ora perché ritrovato agenti nei pressi della propria abitazione.

Al termine della perquisizione nelle auto dei due sono stati rinvenuti due paia di guanti in gomma, un giravite a spacco della lunghezza complessiva di 22 cm circa e una centralina marca Bosch decodificata, installata al posto della centralina originale codificata ed un IMMOBYPASS CAR 2018 per auto Fiat, Alfa Romeo e Lancia, dispositivo utilizzato per bypassare le centraline codificate delle macchine rubate.

Da successivi accertamenti, è emerso che sull’auto sulla quale viaggiava l’uomo che si era dato alla fuga erano state applicate le targhe, posteriore e anteriore e la targhetta identificativa, relativa ad un’autovettura Fiat Panda non oggetto di furto, ma il numero di telaio punzonato sulla carrozzeria corrispondeva abbinato a un’altra autovettura Fiat Panda risultata invece oggetto di furto.

A quest’ultimo è stato contestato anche il reato di riciclaggio per aver compiuto azioni e operazioni in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza furtiva del veicolo, applicando sulla Fiat Panda rubata le targhe anteriore e posteriore di quello acquistato.

Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, un fermato è stato tradotto presso la Casa Circondariale locale e, a seguito di convalida, posto agli arresti domiciliari, mentre l’altro è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari e successivamente sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Oria.



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