Foto intime della ex diffuse ai familiari, condannato a 1 anno e 6 mesi agricoltore di San Pancrazio

Il giudice monocratico ha ritenuto il 57enne A.F., colpevole del reato di stalking. Il magistrato ha anche disposto il risarcimento di 4.000 euro di danni non patrimoniali, verso la parte civile

Avrebbe diffuso nella cerchia familiare, le immagini intime della ex compagna ed è arrivata una condanna ad 1 anno e 6 mesi, con sospensione della pena, per un agricoltore.
 
Il giudice monocratico Coppola ha ritenuto il 57enne A.F. di San Pancrazio Salentino, colpevole del reato di stalking. questi rispondeva anche dell'accusa di minacce, ma tale ipotesi di reato è stata "assorbita" nel suddetto articolo 612 bis.
Inoltre, sono state riconosciute all'imputato, le attenuanti generiche prevalenti sulla contestata aggravante.
 
Il giudice ha anche disposto il risarcimento di 4.000 euro di danni non patrimoniali, verso la parte civile. Si tratta di un'operatrice socio-sanitaria, difesa dall'avvocato Andrea Starace. Accolta dunque la richiesta del vpo d'udienza che ha invocato la stessa pena, a cui come da prassi, si era "allineato" il legale di parte civile.
 
Il difensore di A.F., l'avvocato Tommaso Conte del Foro di Brindisi, in sede di discussione ha invece chiesto la riqualificazione giuridica del reato di stalking, richiamando una sentenza della Cassazione. Quest’ultimo riteneva che in vicende di questo tipo, se si inseriscono ricuciture di rapporti, non si configurerebbe lo stalking. Il difensore, ha poi sottolineato il comportamento processuale dell'imputato e il suo stato d'incensuratezza, chiedendo in subordine la concessione della attenuanti generiche. In sede di esame A.F.  avrebbe spiegato ogni cosa,  riconoscendo  di avere sbagliato.
 
Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Stefania Mininni gli atti persecutori si sarebbero registrati in due distinti periodi. Anzitutto, tra l'estate 2011 e quella del 2012. A.F. avrebbe avuto una serie di condotte di stalking. Dunque, pesanti msg anche su WhatsApp del tipo "sei malata, e sicuramente non farai una buona fine..stronza. ti sputtanerò..a Natale vedrai cosa ti succederà". Inoltre, le preannunciava di essere in possesso di foto intime che li ritraevano in atti sessuali. Dopo, questo primo periodo, i due  avrebbero riallacciato i rapporti  e lei gli avrebbe "restituito" l'amicizia su Facebook. A riprova di questa periodo di tranquillità, A.F. avrebbe offerto un aiuto economico alla sua ex. Nel giugno successivo però, vi fu un incontro a Porto Cesareo.  I due avrebbero avuto un'accesa discussione, forse a seguito delle avances di A.F. . A quel punto, l'uomo avrebbe ricominciato a perseguitare la sua ex, in maniera ancora più pesante ed insistente, fino al marzo 2014. In particolare, avrebbe fatto circolare, tra i parenti della ex, foto  intime (come le aveva preannunciato) . Si trattava di nudi della donna o di immagini che la ritraevano in rapporti o atti sessuali con l'ex compagno.
 
Infine, le ribadiva il suo impegno a restituirgli il denaro prestatogli: "Ricordati sempre, stronza truffatrice, che ho memorizzato la tua promessa. Che me li devi ridare metà a dicembre  e metà a gennaio, ricordi? ".



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