I pericoli del mercato online: fioccano ancora le denunce per i reati di truffa aggravata

La Polizia di Lecce ha denunciato ancora altri soggetti in relazione ai reati legati alle truffe online. Il metodo è sempre lo stesso: i venditori mettono un annuncio online, l’acquirente paga tramite poste pay o bonifico bancario, ma la merce non arriva mai a destinazione.

La vicenda che ci si appresta a raccontare fonda le sue radici nel giorno 1 febbraio, giorno in cui – presso l’ufficio denunce della Questura – un leccese 52enne dichiarò d’aver acquistato tramite il sito “subito.it” un cambio automatico per autovettura marca Mercedes per un importo di 350 euro. Come da accordi presi col venditore, l’acquirente pagò in due operazioni diverse la somma pattuita ricaricando la carta prepagata postepay, senza tuttavia ricevere la merce. Poi, la svolta. Dagli elementi forniti in denuncia, l’ufficio volanti accerta che la carta poste pay evolution, nonché il numero telefonico usato per i contatti, fossero intestati a ad un 32 enne di Gioia Taura. Costui, peraltro, risultava segnalato in diverse province – e anche piuttosto di recente – per aver commesso truffe aggravate simili a quella in questione.

Sempre il primo febbraio, inoltre, si presentava all’ufficio denunce una leccese 46enne riferendo di aver acquistato un elettrodomestico Bimby TM5 per 400 euro, sempre rispondendo ad un annuncio su “Subito.it”. Tuttavia la trattativa non è stata conclusa e lei ha rifiutato di eseguire il bonifico bancario sull’iban fornito dal venditore. Il versamento voleva farlo solo alla consegna della merce. La reazione, dall’altra parte, non è stata affatto bella. In più occasioni, avrebbe minacciato, anche di morte, la donna ed i suoi familiari.

Dagli elementi forniti in denuncia l’ufficio volanti ha poi accertato che l’iban fornito per il bonifico dal presunto venditore corrispondeva ad una carta poste pay intestata ad un cittadino friulano, mentre la scheda telefonica ad un giovane pakistano. Lui, peraltro, non era nemmeno censito negli archivi del ministero dell’interno, pertanto, probabilmente clandestino.

Inoltre, il ragazzo – ci comunica la Polizia – sembra fosse già stato segnalato in diverse zone d’Italia, anche in tempi recenti, per il reato di truffa aggravata consistente in vendite online dello stesso tipo. 

Fenomeno che gli agenti si trovano a combattere quasi ogni giorno, ormai. 



In questo articolo: