Il lunedì nero, dopo la domenica in panchina, di capitan Miccoli

Il ‘Romario del Salento’ sarebbe indagato a piede libero con l’accusa di estorsione aggravata. Avrebbe incaricato Mauro Lauricella, arrestato oggi, di recuperare alcuni crediti.

Doveva essere il protagonista del derby contro il Foggia, almeno così pensavano tutti fino a mezz’ora prima del fischio d’inizio della partita; poi, alla consegna della distinta con l’undici titolare si è visto che il suo nome compariva solo nell’elenco dei panchinari e, nonostante la difficoltà del Lecce a trovare il goal, in panca è rimasto seduto, senza alzarsi un attimo, neanche per accennare una sorta di riscaldamento.

E così, in linea con ciò che accade da molte partite a questa parte anche ieri Fabrizio Miccoli si è limitato a seguire la partita a bordo campo e da lì ad incitare i suoi compagni.
Problemi fisici si è limitato a dire in conferenza stampa il tecnico Bollini a fine partita,  rivendicando il fatto che considera il rapporto con il capitano una sua vittoria, visto che si presenta sempre agli allenamenti sereno e felice.

A distanza di 24 ore, però, il “Romario del Salento”, torna ad essere protagonista, ma non per qualcosa di inerente al calcio, bensì per una notizia battuta da tutti gli organi di informazione.
Fabrizio Miccoli, infatti, sarebbe indagato a piede libero per estorsione aggravata.

Nella giornata di oggi la Dia di Palermo, ha arrestato Mauro Lauricella, figlio di Antonino, boss della criminalità organizza e Gioacchino Alioto, accusati di estorsione aggravata nell’ambito dell’inchiesta che vedrebbe indagato lo stesso capitano del Lecce. Secondo la Direzione Investigativa Antimafia l’attaccante salentino avrebbe incaricato Lauricella di recuperare alcuni crediti.

Il credito – a detta degli  investigatori – sarebbe stato vantato da un ex fisioterapista della squadra rosanero e l’attaccante  avrebbe fatto da tramite con Alioto e Lauricella per recuperare il denaro che dovevano alcuni soci della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine.

Secondo la Dia “Le accuse sono frutto di una minuziosa e articolata attività di riscontro seguitasi negli anni e che continua tutt’ora al fine di verificare eventuali comportamenti illeciti realizzati da parte degli indagati”.



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