Il ‘pizzo’ c’è, le denunce non tanto: allarme lanciato all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Oggi l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015. Tra i dati più allarmanti, emersi nella relazione del Presidente della Corte d’Appello di Lecce, Marcello dell’Anna, un +50% dei reati di stalking e l’accettazione del pizzo delle vittime.

Volendo mettere in piedi una visione d’insieme, la situazione del distretto non è catastrofica e gli uffici giudiziari, nel loro complesso, funzionano in maniera adeguata rispetto alle risorse disponibili. Carenza di organico e astensione dalle udienze degli avvocati leccesi avrebbero però contribuito a non migliorare il trend relativo alla durata media dei processi. Inizia così, in breve, la relazione del dott. Marcello Dell’Anna, presidente della Corte d’Appello di Lecce, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015, avvenuta stamattina presso il Tribunale di viale De Pietro, nel capoluogo salentino.

Occorre tener conto, tra le altre cose, che le due sezioni civili non hanno operato con personale al completo. Stando attenti a tutti i procedimenti trattati dalla Corte – contenziosi e non – la durata media di definizione è passata a 667 giorni contro quella di 891 giorni della scorsa stagione. E sempre nel settore civile appaiono in aumento le cause nei confronti della P.A. (danni a persone e veicoli), riguardo a incidenti stradali, condominio, responsabilità medica, appalto e vendita di beni immobili.

Tra i dati più allarmanti ascrivibili al periodo 1 luglio 2013 – 30 Giugno 2014, nel circondario criminoso leccese, emerge un notevole aumento di circa il 50% dei procedimenti per stalking (ben 295); in crescita anche quelli relativi a delitti per violenza sessuale (124, di cui 21 nei confronti di minori). Ma il fenomeno che più di tutti preoccupa – spesso ricordato in varie conferenze stampa dal Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta – è l’atteggiamento di ‘Assuefatto disinteresse verso la presenza delle criminalità organizzata’.

Riguardo a quest’ultimo aspetto, infatti, i vari gruppi sembra stiano acquisendo una sorta di legittimazione sostitutiva degli organi istituzionali. Ecco spiegato perché spesso assumono il ruolo di ‘recupero crediti’. Basti pensare che l’incremento dei procedimenti di usura sono aumentati di circa il 180%, ovvero da 40 a 112. Una ricerca del consenso delle vittime, che nel pagamento del ‘pizzo’ intravedono il prezzo delle tranquillità. O peggio ancora considerando il prestito usuraio come opportunità finanziaria. Da non sottovalutare nemmeno le cosiddette ‘estorsioni familiari’, commesse da tossicodipendenti nei confronti di genitori o parenti.

Cospicua riduzione del numero dei procedimenti iscritti riguardo al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Aumentano del 10% i reati commessi da cittadini stranieri. E poi ancora: sette omicidi volontari; 111 procedimenti per omicidio colposo, 323 per rapina, 112 per usura e 177 per furto di rame. Altro dato da tener sotto osservazione riguarda i reati contro la Pubblica Amministrazione, per i quali si annoverano ben 826 procedimenti (concussione, peculato e corruzione). Diminuiscono i reati fallimentari e societari, mentre un segno ‘più’ va segnalato relativamente agli illeciti in materia di edilizia e urbanistica (588 nel periodo analizzato, 557 in quello precedente).

Circa il sovraffollamento carcerario, il Presidente del Tribunale fa sapere che attraverso la normativa ‘svuota carcere’ l’ammontare della popolazione carceraria registra una diminuzione. Positiva la prassi di ‘umanizzazione’ nell’esecuzione della pena adottata dalla Casa Circondariale di Lecce: stanze di socialità, campo da calcio, area verde attrezzata.

Occhio alla delinquenza minorile: leggero incremento per i reati di furto e spaccio di sostanze stupefacenti. Segno ‘meno’, invece, per quelli contro il patrimonio, connotati da violenza e minaccia. Nell’ambito di tali procedimenti, 84 sono stati sospesi su istanza dell’imputato di ‘messa alla prova’.

Notevole l’incremento di cause in materia di lavoro, caratterizzate da un’estrema complessità anche per via di contrastanti orientamenti tra i giudici di primo grado. Per non parlare poi della complessità delle questioni giuridiche, con leggi che si susseguono a gettito continuo. Il maggior numero di procedimenti definiti, rispetto a quelli pendenti, ha riguardato le materie inerenti separazioni e divorzi.