Il Procuratore Motta conferma ‘la competenza dell’inchiesta sul filobus va alla Procura di Milano’

L’indagine che coinvolge ben undici persone, tra cui l’ex consulente della Poli Bortone, Massimo Buonerba non sarà più competenza della Procura di Lecce. Negli ultimi mesi gli inquirenti hanno individuato il reato di riciclaggio che sarebbe stato commesso nel capoluogo lombardo.

È oramai ufficiale: l'inchiesta sul filobus che coinvolge ben undici persone, tra cui l’ex consulente ai tempi della Poli, Massimo Buonerba, non sarà più competenza della Procura di Lecce, ma di quella di Milano. Dopo che nei giorni scorsi erano trapelate alcune indiscrezioni sul possibile "passaggio di consegne", è arrivata la conferma da parte del Procuratore Capo di Lecce, Cataldo Motta. Egli, raggiunto telefonicamente ha dichiarato che "in seguito ad approfonditi accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza, sarebbe risultato che il reato più grave fra quelli contestati agli indagati fosse quello di riciclaggio. I presunti illeciti sarebbero, però, stati compiuti a Milano e si è dunque provveduto a trasmettere gli atti alla Procura del capoluogo lombardo, competente territorialmente".

Il Procuratore Capo Motta, insieme con l’aggiunto Antonio De Donno, infatti,ha coordinato le indagini. Nel maggio di due anni fu depositata un'informativa finale della Guardia di Finanza, al termine di numerosi arresti, perquisizioni ed interrogatori. L'ipotesi della competenza territoriale di un'altra Procura è emersa, però, solo negli ultimi mesi quando gli inquirenti hanno individuato il reato di riciclaggio, con passaggi di denaro, frutto di tangenti. In tal senso, sono stati sequestrati dai colleghi svizzeri che indagavano sui "flussi sospetti", circa 2 milioni e 800 mila euro depositati in banche elvetiche.

Nel corso delle indagini, difatti, sarebbe stata scoperta un'organizzazione dedita al riciclaggio di denaro all’estero, proveniente da fondi neri. Nel registro degli indagati compaiono undici nomi: Massimo Buonerba,considerato il “deus ex machina" dell'inchiesta sul filobus, arrestato e poi scarcerato con l’accusa di concussione poi riqualificata in corruzione; Giordano Franceschini, l’ingegnere di Perugia, progettista; Federico De Vittori, di Lugano; Angelo, Renata e Olivier Ferrari, rispettivamente padre, zia e figlio, di Porto Ceresio; Nicoletta Messina, compagna di Olivier Ferrari; Giorgio Zoboli, imprenditore di Bologna; Roberto Buonerba, figlio del professore e gli imprenditori umbri Giampiero Della Massa e Dario Fabbriciani.

Adesso sarà appunto la Procura di Milano a decidere come muoversi e quale iter seguire, dovendo anche fare i conti con dei tempi "stringenti" poiché nel frattempo i reati,  potrebbero finire in prescrizione.



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