Inchiesta sull’assegnazione degli alloggi popolari, il gip dispone ulteriore proroga delle indagini

Il gip accoglie la richiesta della Procura sulla proroga delle indagini relativa all’assegnazione degli alloggi popolari in zona 167. Risultano indagate 46 persone e sono stati sdoganati nomi eccellenti della politica leccese, tra cui gli ex sindaci Perrone e Poli Bortone.

Un'ulteriore proroga delle indagini sull'assegnazione degli alloggi popolari in zona 167. È quanto dispone il Gip Giovanni Gallo, attraverso apposito decreto, a seguito della richiesta della Procura leccese.
 
Il giudice, dopo aver ricevuto le notifiche relative alla posizione di tutti gli indagati, ha dunque accolto la richiesta dei pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Roberta Licci.  I titolari della delicata ed articolata inchiesta chiedevano altri sei mesi di tempo, per far luce sul presunto "affaire" delle case popolari. 
  
Risultano indagate 46 persone, tra cui: Adriana Poli Bortone, 74enne, ex sindaco di Lecce; Paolo Perrone, 50enne, anch’egni ex primo cittadino; Roberto Marti, 43enne, ex assessore e attualmente deputato; Domenico Maresca, 65enne di Torre del Greco, ex segretario generale del Comune (fino al 2009); Vincenzo Specchia, 64enne, attuale segretario generale; Maria Luisa De Salvo, 64enne, dirigente comunale; Raffaele Attisani, 76enne, ex dirigente del settore Urbanistica; Nicola Massimo Elia, 62enne, dirigente comunale; Luigi Maniglio, 67enne, ex dirigente dell’ufficio tecnico; Giovanni Puce, 53enne, dirigente comunale; Piera Perulli, 51enne, responsabile dell’ufficio casa; Damiano D’Autilia, 41enne, ex assessore con un passato di consigliere comunale; Vito Leonardo Aloisi, 62enne di Sogliano Cavour, ex consigliere regionale; Nunzia Brandi, 71enne, ex assessore anch’ella.
  
E poi i molti residenti del quartiere stadio: Luisa Fracasso, 43enne di San Ligorio, frazione di Lecce; Rosario Greco (alias Andrea), 48enne di Lecce; Raffaele Guido, 67enne di Lecce; Cristian Elia, 41enne di Lecce; Gessyca Palazzo, 37enne di Lecce; Nicola Pinto, 30enne di Lecce; Umberto Nicoletti, 40enne di Lecce; Andrea Santoro, 27enne di Lecce; Vanessa Tornese, 30enne di Lecce; Raffaele Liccardi, 57enne di Lecce; Monica Durante, 40enne di Lecce; Marco Frau, 33enne di Lecce; Patrizia Greco, 45enne di Lecce; Francesco Lipari, 48enne di Lecce; Monica Della Tommasa, 48enne di Lecce; Salah Zinnedine, 84enne marocchino, residente a Lecce; Maria Giuseppa Monteduro, 60enne di Lecce; Giuseppe Todisco, 60enne di Lecce; Luana Marino, 75enne di Lecce; Stefania Gaetani, 45enne di Lecce; Maria Vincenza Caputo, 54enne di Lecce; Anna Rita Palazzo, 49enne di Lecce; Franco Vadacca, 82enne di Lecce; Francesco De Donno, 57enne di Lecce; Sabrina Castelluzzo, 48enne di Lecce; Francesca Sansò, 47enne di Lecce; Sandro Simini, 48enne di Lecce; Francesca Roberta Sileno, 41enne di Lecce; Habip Habazi, 60enne albanese, residente a Lecce; Daniela Sileno, 47enne di Lecce.       
  
I reati contestati, a vario titolo è in diversa misura, sono: abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, invasione di terreni o edifici, in concorso. Il periodo preso in esame è quello compreso tra il gennaio 2006 e e il giugno del 2016.
  
Ricordiamo che sono stati iscritti nel registro degli indagati già da diversi mesi, personaggi politici  all'epoca in carica a Palazzo Carafa.  L'ex assessore al bilancio Attilio Monosi; l’ex vice presidente del consiglio comunale, Antonio Torricelli; il dirigente comunale Lillino Gorgoni; l'ex assessore al traffico Luca Pasqualini.
  
Questi rispondono in diversa misura e a vario titolo dei reati di: associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale in atto pubblico, truffa aggravata ai danni dello Stato in cambio di erogazioni pubbliche.
  
L'inchiesta è stata inizialmente coordinata dal procuratore capo Cataldo Motta, dal procuratore aggiunto Antonio De Donno (successivamente delegata ai pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci) e condotta dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
  
Nel corso delle indagini, sarebbero emerse alcune "opacità" nell'assegnazione di case popolari a persone prive dei requisiti necessari e di una posizione "utile" in graduatoria. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura, in particolare, sono finite le sanatorie delle case occupate abusivamente e le procedure amministrative  relative alle case parcheggio. Ci sarebbe un aspetto ancor più preoccupante della vicenda, su cui stanno indagando gli inquirenti: il coinvolgimento di personaggi legati alla Sacra Corona Unita.
  
Si tratta di una vicenda che prese il via da un esposto  presentato in Procura nell’aprile del 2012 dai politici del Pd Antonio Rotundo e Teresa Bellanova.



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