Inchiesta Omicidio Fasano: No del Riesame alla scarcerazione di altri due indagati

I due indagati sono finiti in manette nelle scorse settimane. Entrambi sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

Tribunale

Il Riesame “conferma” il carcere per altri due indagati, finiti dietro le sbarre a seguito dell’omicidio di Francesco Fasano, il 22enne di Melissano ammazzato il 24 luglio scorso con un solo colpo di pistola alla tempia.

Il collegio ( Presidente e relatore Stefano Sernia, a latere Maria Pia Verderosa ed Anna Paola Capano) ha rigettato il ricorso della difesa per Pietro Bevilacqua, 32 anni e Biagio Manni, 50enne, di Melissano. Entrambi sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Così come, Antonio Librando, 42 anni; Maicol Andrea Manni, 27enne; Luca Piscopiello, 37 anni; Luca Rimo, 36 anni ( tutti di Melissano) e Gianni Vantaggiato, 48enne, residente a Tonco ( in provincia di Asti).

Il Tribunale del Riesame, a seguito dell’udienza di venerdì scorso, ha rigettato il ricorso avanzato per tutti e cinque. Il collegio ha rigettato l’istanza della difesa che chiedeva l’annullamento della misura cautelare, anche per Daniele Manni, 39enne di Casarano e Angelo Rizzo, 23enne, di Melissano che rimangono dietro le sbarre con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili.

Manni risponde anche di tentato omicidio per l’agguato “mancato” del 19 luglio, quando sparò alcuni colpi di pistola contro un’auto. Dentro c’erano il suo rivale Bevilacqua e Francesco Fasano, sopravvissuti quasi per miracolo.

Il collegio difensivo ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza del gip per la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. I legali, una volta depositate le motivazioni ( entro 45 giorni), presenteranno ricorso in Cassazione.

Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari Carlo Cazzella. Il gip ha disposto il carcere, ma non ha convalidato il decreto di fermo, emesso dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti procuratori Stefania Mininni e Maria Vallefuoco.

Tra gli arrestati, vi è anche Luciano Manni, 66 anni di Melissano.

Gli indagati sottoposti a fermo sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Mario Coppola, Francesco Fasano, Silvio Caroli, Mario Ciardo, Attilio Nassisi, Stefano Pati.

L’omicidio di Fasano e lo spaccio di droga

L’omicidio sarebbe stato eseguito per lanciare un avvertimento al gruppo “ribelle”, nato dalla frattura interna che ha diviso le strade dell’organizzazione criminale, un tempo guidata da Emanuele Cesari.

Due gruppi, sgominati attraverso il decreto di fermo, erano in lotta per il controllo del territorio di Melissano e paesi limitrofi, ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.



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