Inchiesta Xylella: la Procura procede al dissequestro degli ulivi infetti

La Procura di Lecce aveva emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, contenente 10 avvisi di garanzia per i protagonisti dell’affaire Xylella. Adesso a seguito della procedura d’infrazione della Comunità Europea è arrivato il provvedimento di dissequestro.

Al via il dissequestro degli ulivi colpiti dal batterio Xylella. Gli uomini del Nucleo Ispettivo del Corpo Forestale stanno procedendo alla notifica del provvedimento nei confronti dei circa 200 proprietari degli alberi infetti. Dopo aver paventato nei giorni scorsi, a seguito della procedura d'infrazione dell'Unione Europea, l'ipotesi di togliere i sigilli agli alberi posti sotto sequestro nel dicembre scorso, il procuratore capo è passato all'azione. Il provvedimento porta la firma del dottor Cataldo Motta e dei sostituti Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci.

Gli alberi d'ulivo dissequestrati sono più di duemila (2.100 nella Provincia di Lecce e 104 a Torchiarolo, nel  brindisino). I magistrati nel procedimento, sottolineano di essere giunti a tale decisione, verificando "come sia venuto meno lo stato di emergenza". Le buone pratiche adottate per curare gli alberi (in particolare l'utilizzo del rame), avrebbero permesso un miglioramento generale della situazione nei terreni, dove le piante avrebbero reagito positivamente all'attacco del batterio. Adesso la "palla" passa alla Regione che dovrà inevitabilmente tener conto della procedura d'infrazione dell'Unione Europea, ma nello stesso tempo trovare le contromisure nella lotta alla Xyella e soprattutto nella tutela del paesaggio salentino.  
 
La Procura di Lecce aveva emesso, prima di Natale, un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, contenente dieci avvisi di garanzia per i protagonisti dell'"affaire Xylella", che fu poi convalidato dal gip Alcide Maritati. Riguardava gli ulivi colpiti dal batterio che, in base al Piano Silletti, avrebbero dovuto sottostare alla "mannaia" dell'eradicazione. Oltre al commissario straordinario, Silletti i dieci avvisi di garanzia sono stati recapitati a Donato Boscia, responsabile dell'Istituto per la protezione delle piante del Cnr, al dirigente dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Silvio Schito, e il suo predecessore (da poco tempo in pensione) Antonio Guario; il dirigente del servizio Agricoltura della Regione, Area politiche per lo sviluppo, Giuseppe D'Onghia; Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale; Vito Nicola Savino, dirigente dell'istituto Caramia di Locorotondo; Franco Nigro docente di Patologia Vegetale dell’Università di Bari, Maria Saponari, ricercatrice presso l'Istituto per la protezione delle piante del Cnr e Franco Valentini ricercatore dello Iam di Valenzano.
 
I reati contestati: diffusione colposa della malattia delle piante, violazione dolosa e colposa delle disposizioni in materia ambientale, falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale, getto pericoloso di cose e come detto distruzione di bellezze naturali.



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