Presunta tangente per lavori in una scuola elementare, indagati il Sindaco di Corsano e altri quattro

Al momento si tratta di un atto dovuto per eseguire gli accertamenti del caso. I fatti contestati risalirebbero al mese di maggio dello scorso anno.

Passo in avanti, nell’inchiesta sull’affidamento dei lavori di riqualificazione della scuola elementare di Corsano.

Cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati, al momento come atto dovuto per eseguire gli accertamenti del caso, dal pubblico ministero Roberta Licci. Si tratta dell’ingegnere Biagio Martella, Sindaco di Corsano; il fratello Giorgio Martella, anch’egli ingegnere; Non solo, anche l’architetto Antonio Bleve, 50 anni di Corsano, responsabile dell’ufficio tecnico ed i professionisti (esterni all’amministrazione comunale) Sebastiano Chiarello, 38 anni di Tricase e Chiara Chiarello. Questi tre, nelle scorse ore, sono stati ascoltati in Procura ed hanno fermamente respinto ogni addebito, fornendo la propria versione dei fatti.

Gli indagati rispondono, al momento, delle ipotesi di reato di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale.

Il collegio difensivo

Sono assistiti dagli avvocati Luca Puce, Luigi Covella, Luciano De Francesco e Cristiano Solinas.

I fatti contestati risalirebbero al mese di maggio dello scorso anno.

L’inchiesta ha preso il via da un’informativa dei Carabinieri di Tricase. Tutto ruoterebbe intorno alla redazione del progetto di riqualificazione della scuola elementare “Dante Aligheri” ( rinominata da qualche mese, Istituto Comprensivo “Biagio Antonazzo”), affidato all’architetto Sebastiano Chiarello, poi firmato dall’architetto Bleve, per consentire all’Aministrazione Comunale di Corsano di partecipare ad un bando della Regione Puglia del valore di circa 1 milione di euro. Ciò sarebbe avvenuto, con la promessa dell’affidamento dell’incarico, con l’accordo che gli altri quattro professionisti, invitati a partecipare alla gara attraverso posta elettronica certificata avessero rinunciato. In cambio, secondo i primissimi accertamenti, Chiarello avrebbe però dovuto versare una “tangente”.

Occorre ricordare che all’inizio di dicembre, i Carabinieri avevano acquisito tutta la documentazione presso l’ufficio tecnico per far luce su presunte irregolarità, attraverso un decreto di sequestro.

Un mese dopo, il pm ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti di Antonio Bleve Sebastiano Chiarello, per acquisire ulteriore materiale informatico e cartaceo, eventualmente utile alle indagini. Sono così stati posti sotto sequestro computer e supporti elettronici. Il materiale sarà “scremato” dall’ingenere Silverio Greco a cui è stata affidata una consulenza informatica.