Infiltrazioni mafiose nel Comune di Surbo? Una Commissione per valutare il rischio scioglimento

L’iniziativa del Prefetto Claudio Palomba (su delega del Ministero dell’Interno) si è resa necessaria, dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura leccese su alcune gare d’appalto e affidamenti d’incarichi, in odor di mafia.

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Una commissione di accesso per verificare, se ci siano i presupposti per lo scioglimento del Comune di Surbo, a causa di infiltrazioni mafiose. L’iniziativa del Prefetto Claudio Palomba (su delega del Ministero dell’Interno) si è ritenuta necessaria, dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura leccese  su alcune gare d’appalto e affidamenti d’incarichi, in odor di mafia.

La commissione, composta da un funzionario della Prefettura e del ramo economico finanziario, e da un architetto dovrà esaminare, nel termine di 90 giorni, alcuni documenti tra cui quelli confluiti nell’inchiesta giudiziaria. Ad essa verrà affiancato un gruppo di persone, scelte tra funzionari e dirigenti delle Forze dell’Ordine. Al termine del lavoro della Commissione, il Prefetto deciderà se chiedere lo scioglimento del Comune di Surbo.

Lo scioglimento negli anni novanta

A tal proposito, vi è un possibile precedente che risale al 1991. In quello circostanza, il Ministro dell’Interno Vincenzo Scotti stabilì lo scioglimento del Comune di Surbo per le infiltrazioni mafiose del “clan Vincenti”. Di certo era un’altra epoca, quella dei maxi processi nell’aula bunker del quartiere “Le Vele” di Lecce, a gruppi egemoni della Scu, che avevano messo le mani sull’amministrazione comunale del Nord Salento e non solo. Ad ogni modo, tra circa tre mesi, il Prefetto scioglierà le riserve e si capirà se siamo di fronte ad un pericoloso ritorno al passato.

L’inchiesta della Procura

Occorre invece ricordare che la Commissione ( come risulta dall’atto notificato al Sindaco di Surbo) intende analizzare con attenzione le vicende relative alla prima inchiesta penale. L’avviso di conclusione indagini è stato notificato a nove persone dai pm Antonio Negro e Guglielmo Cataldi. Si tratta di: Franco Vincenti, 62 anni, di Surbo, assessore ai Lavori Pubblici; Giovanni Frassanito, 57 anni, di Veglie, responsabile del settore Servizi Tecnici del Comune; Antonio Pellegrino, 42enne boss di Squinzano, già condannato per associazione mafiosa; Oronzo e Vincenzo Trio, di 37 e 39 anni, rispettivamente amministratore di fatto e procuratore speciale della Trio Costruzioni srl, di Surbo; Alessandro Monaco, 41 anni, di Lecce, direttore tecnico della Trio Costruzioni; Giuseppe Conte, 63enne, di Surbo e Oronzo Fasano, 41enne anch’egli di Surbo, esecutori materiali dei lavori; Franco Mele, 53 anni, di Surbo, titolare dell’impresa sub-appaltatrice.

Rispondono a vario titolo ed in diversa misura delle ipotesi di reato: minacce aggravate dal metodo mafioso, frode, falsità materiale in atti pubblici e finanziamento illecito ai partiti.

Invece, successivamente, i  carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Lecce hanno acquisito altri documenti in municipio. Tale iniziativa si è resa necessaria, dopo che i carabinieri hanno depositato in Procura, un’informativa di oltre 100 pagine su alcuni episodi sospetti che vedrebbero il coinvolgimento, tutto da accertare, dell’amministrazione comunale di Surbo.

Si tratta dunque dell’inchiesta bis, con i nominativi di due amministratori iscritti nel registro degli indagati. Il periodo “contestato” riguarda gli anni 2013, 2014 e 2015.Questa costola dell’inchiesta madre vuole far luce sulla nuova destinazione urbanistica dei terreni agricoli per ampliamento del parco commerciale di Surbo, la realizzazione degli impianti della fogna bianca; la palestra da destinare alle attività di anziani e disabili.

Le dimissioni della consigliera Miccoli

“Non posso rimanere indifferente difronte a quello che sta accadendo a Surbo e in accordo con il Capogruppo Giuseppe Maroccia, avendo valutato insieme e con attenzione la situazione, siamo arrivati all’unica legittima conclusione che il mio compito politico istituzionale, ad oggi, sia finito: non posso dare più nessun contributo a questa assise comunale. Rassegno in data odierna le mie dimissioni con effetto immediato. Mi auguro che presto Surbo possa ritrovare la meritata serenità!” ha dichiarato la consigliera di minoranza Marisa Miccoli.



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