Si allontana dall’ospedale senza certificare l’assenza. Interdetto per 6 mesi Direttore medico

Il provvedimento eseguito dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia del comune del Nord Salento. I risultati delle investigazioni sono stati totalmente condivisi dalla Magistratura leccese.

Non solo Lecce, l’assenteismo sul luogo di lavoro, sembrerebbe essere di moda anche in altre città del Salento.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Campi Salentina, infatti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di interdizione di sei mesi dalla professione medica, nei confronti del Direttore medico dell’unità operativa di Radiodiagnostica presso il nosocomio campiota.
Si tratta di Fulvio Pierenzo Indirli, 65 anni di Novoli. Risponde del reato di “false attestazioni o certificazioni” in base all’articolo 55 quinques d.lgs n 165 del 2001. Invece, come sostiene il gip “i dati acquisiti nel corso delle indagini non sono sufficenti ad integrare il reato di truffa aggravata”.
Il provvedimento scaturisce da un’attività di indagine, coordinata dal pm Maria Vallefuoco che ha documentato come il professionista si allontanasse per lunghi periodi dal luogo in cui svolgeva il suo mestiere, assentandosi per compiere impegni privati e, in particolare, si recava nel corso delle assenze ingiustificate, presso una struttura alberghiera nella Zona Cesarina, tornando presso la propria abitazione.

I numerosi servizi di osservazione hanno certificato, tramite foto e video-riprese, che l’uomo era solito giungere presso l’ospedale di prima mattina, per poi lasciare il luogo di lavoro poche ore dopo, senza certificare l’assenza “strisciando” l’apposito badge.

Il Direttore, poi, rientrava sul luogo di lavoro in orario serale, per poi uscire immediatamente dopo, questa volta dopo aver utilizzato la tessera magnetica, certificando, in questo modo, di aver svolto le proprie mansioni per l’intero arco pomeridiano.

Le accuse

I fatti contestati si sarebbero verificati tra ottobre e novembre del 2017.
I risultati delle investigazioni sono stati totalmente condivisi dalla Magistratura leccese. Le verifiche sono state corroborate dall’interrogatorio dello scorso 9 luglio, quando il dottore ha ammesso le proprie responsabilità dinanzi al gip Cinzia Vergine. Assistito dall’avvocato Gabriele Valentini, il medico ha sostenuto di avere sempre adempiuto alle necessità dell’utenza e nonostante le numerose patologie che da tempo lo affliggevano. Inoltre ha allegato documentazione circa la mutata condizione lavorativa rispetto al tempo della contestazione. Il legale presenterà a breve il ricorso presso il Tribunale del Riesame.
Il gip ritiene tuttavia che vi siano le esigenze cautelari poiché “sussiste il concreto pericolo che l’indagato, continuando a svolgere le funzioni già ricoperte possa reiterare analoghe condotte criminose”. Inoltre, sottolinea il giudice, “le dichiarazioni rese all’udienza hanno palesato la totale mancata percezione, in capo al dirigente, della necessità ed importanza di registrare diligentemente il proprio orario lavorativo, da controllare comunque nell’altro delle ampie maglie della disciplina contrattuale che caratterizza il suo rapporto di impiego”.Infine, secondo il gip, “nessuna rilevanza si ritiene abbia, l’attuale allegata inabilità al servizio, sia in quanto temporanea e rivedibile; sia in quanto come riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità, anche l’eventuale dismissione dalla carica o l’esaurimento dall’incarico, ” non sfavorisce il giudizio di prognosi sfavorevole circa la commissione di reati della stessa specie”.



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