Inveisce contro una donna accusandola di voler rapire il figlio, ma è tutto un errore. Tensione in via Trinchese

In tarda mattinata un qui pro quo ha fatto immaginare a un uomo che una signora stesse tentando di rapirgli il figlio. Da qui è nato un accesso scambio di battute che ha richiesto perfino l’intervento di una volante.

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Un episodio che ha agitato gli animi di commercianti e passanti i in via Trinchese, nel cuore della città, ma che la dice lunga sul grado di psicosi che anima la buona parte della società sul tema legato alla tutela dei bambini.

Accade che due nonni sono a spasso con il proprio nipotino in un tranquillo sabato mattina di metà gennaio. Come spesso avviene, i nonni vogliono magari accontentare il nipotino acquistando per lui un giocattolo, uno dei tanti che spuntano invitanti dalle vetrine dei negozi. Una richiesta amorevole e un capriccio fatto col broncio e il gioco è fatto: i tre entrano in un negozio di giocattoli che si trova nei pressi del Teatro Apollo.

Tutto procede tranquillamente, fino all’uscita, quando la nonna per distrazione, confonde il nipotino con un altro bambino che si trovava lì vicino – poiché della stessa altezza e col giubbino dello stesso colore – e gli si avvicina parlandogli.

Apriti cielo!  Il marito della donna, ovvero il nonno, si accorge dell’errore commesso dalla moglie, ma non fa in tempo a bloccare la consorte che il padre del piccolo “scambiato per il nipotino” inveisce contro la signora e l’accusa di voler rapire il proprio figlio.

Da qui nasce una lite difficile da sedare e che ha richiesto non soltanto l’intervento dei passanti, ma anche quello della Polizia. Una volante della Questura, infatti, su chiamata è giunta sul posto ed ha trovato gli animi molto accessi. A tentare di riportare tutti alla calma, anche la commessa del negozio di giochi che ha raccontato di conoscere bene la signora alla quale è stata rivolta l’accusa di tentato rapimento. La giovane ha affermato che la donna non soltanto è una cliente abituale del negozio, ma è anche una persona perbene!

Poco dopo è tornata la calma e gli animi si sono placati, speriamo con tante scuse alla povera nonna. Intanto in città non  si è parlato d'altro per un po'.

Quanto accaduto fa ben comprendere lo stato in cui molti genitori vivono, nel timore di atti di violenza verso i propri figli, violenza di cui troppo spesso i bambini e le bambine sono vittime. Il tutto, è certo, va sempre accompagnato col buon senso.



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