La tramontana non molla: a Torre dell’Orso il mare divora la spiaggia

Onde fin dentro agli stabilimenti balneari a Torre dell’Orso, marina di Melendugno, che questa mattina si è risvegliata ancora sotto i colpi del forte vento di maestrale. Giuseppe Mancarella, Presidente di CNA Balneatori, non crea allarmismi, ma c’è comunque preoccupazione.

È come se la natura si stesse ribellando. Scene tremende su tutto il versante adriatico salentino in queste ultime ore, con il forte vento di tramontana – anzi, di maestrale – che sta paralizzando tutte le coste. Il fine settimana appena concluso ha visto un crescendo di corrente sempre più violenta proveniente da nord e che sta creando non pochi disagi.
 
Anche il lunedì della terza settimana di luglio si è aperto sotto il segno dell’impetuoso vento e le difficoltà per molti sono ancora tante, soprattutto per i gestori degli stabilimenti balneari. Tra i vari drammi c’è anche quello di Torre dell’Orso, marina di Melendugno, che questa mattina si è risvegliata sotto l’assedio delle onde marine.
 
La corrente fredda, infatti, ha permesso al mare di raggiungere rapidamente gran parte degli arenili e adesso la spiaggia, di fatto, si trova ‘divorata’ dall’acqua. Il mare gonfio e spumeggiante è ormai giunto tra gli ombrelloni delle strutture presenti lungo la battigia e per tutti i gestori questo si tratta di un vero e proprio dramma.
 
Molti di lidi, infatti, hanno riaperto questa mattina trovando l'acqua del mare praticamente ovunque: chi aveva tra le cinque e le sei file di ombrelloni e sdraio, ad esempio, al momento ne vede ‘in salvo’ solo due. Ma il vento continua a soffiare forte e non è detto che la situazione non possa peggiorare.
 
Con l’impraticabilità del mare e le precarie condizioni di sicurezza sulla spiaggia, molte strutture balneari sono ora in ginocchio. "Non creiamo allarmismi, si tratta pur sempre di fenomeni natuali contro cui si può fare ben poco, ma è chiaro che c'è preoccupazione". Commenta  Giuseppe Mancarella, Presidente di CNA Balneatori che prosegue: "di mareggiate così negli anni ne abbiamo viste tante e abbiamo imparato a capire che la quantificazione dei danni si fa solo dopo che il fenomeno meteorologico è terminato. Bisogna capire, cioè, se e come rientra il mare per vedere quanto profonda sia la cicatrice sulla spiaggia. Per noi sarà fondamentale capire come reagire perchè siamo nel cuore della stagione estiva. Di chi è la colpa? Di nessuno, contro la forza della natura si può fare ben poco, ma è chiaro che si può sempre fare qualcosa per arginare fenomeni come questo. Ad esempio l'idea di installare frangiflutti orizzontali potrebbe essere un'ipotesi per cercare di controllare i vortici che si creano nell'acqua", conclude Mancarella.
  
Insomma, la natura sta mostrando ancora una volta la sua supremazia. Già nella giornata di ieri ha fatto il giro del web il vortice creatosi tra i cieli del Salento, tra Lecce e Brindisi: un mini-tornado spettacolare che nel gergo tecnico è definito “tromba marina saltatrice”.



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