Operazione Labirinto, scatta il sequestro preventivo per i beni di Politi, Quintana e Rizzo

Il decreto in corso di esecuzione da parte degli uomini dell’Arma ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il valore si aggira intorno ai sei milioni di euro.

14 società/imprese individuali con relativo compendio aziendale; 3 immobili; 14 veicoli e 38 rapporti finanziari e bancari attivi, per un valore complessivo stimato in circa sei milioni di euro.

Sono l’oggetto di un decreto di sequestro preventivo dei beni, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, ai sensi dell’art. 240 bis del c.p.p., su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, nei confronti di Saulle Politi, Davide Quintana e Fabio Rizzo, a cui i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Lecce stanno dando esecuzione in queste ore.

I tre sono stati destinatari il 2 luglio scorso – insieme ad altri trenta indagati – di un’ordinanza di custodia cautelare scaturita nell’ambito dell’operazione denominata “Labirinto”, che ha disarticolato due sodalizi criminali federati al clan “Tornese” di Monteroni, capeggiati rispettivamente da Vincenzo Rizzo e da Saulle Politi, dediti al traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso.

Nell’ordinanza erano stati messi in evidenza i numerosi elementi indiziari che avevano consentito di ritenere l’organicità degli indagati ai sodalizi destinatari delle indagini, la situazione di non belligeranza e la loro diffusione sui territori di San Cesario, Gallipoli, Monteroni di Lecce e Lecce.

Le indagini erano nate per dare seguito e riscontro a quanto già emerso da precedenti attività investigative effettuate dal Ros riguardo agli interessi economici del sodalizio mafioso denominato Clan Padovano – retto da Angelo Padovano e Roberto Parlangeli fino al momento del loro arresto avvenuto a seguito dell’operazione denominata “Baia Verde” nel 2014 – nell’ambito dei quali si era delineata l’ascesa criminale proprio di Davide Quintana.

L’indagine “Labirinto” ha fatto poi fatto luce sul ruolo di primo piano svolto da Saulle Politi negli assetti attuali della Sacra Corona Unita e sui rilevanti interessi economici gestiti a margine della sua attività criminale sul territorio salentino, oltre che sui numerosi episodi che hanno visto Fabio Rizzo come protagonista e partecipe al rapporto, sia come consigliere che come persona attiva nel settore del traffico di stupefacenti.

Gli accertamenti patrimoniali svolti nei confronti di questi indagati e delle persone a essi vicini, hanno documentano la disponibilità diretta o indiretta da parte degli stessi di un considerevole patrimonio economico non giustificato dall’entità dei redditi dichiarati e ritenuto alimentato proprio dagli introiti delle attività illecite emerse nel corso delle indagini.

Sulla scorta delle  risultanze investigative, il Tribunale di Lecce ha disposto il   sequestro preventivo di beni.

I beni oggetto di sequestro preventivo

Nello specifico i beni destinatari del provvedimento di sequestro sono: per quel che riguarda Saulle Politi di diverse società tra le quali la “Funny slot s.r.l.” gestita dal fratello Francesco, con unità locali a Trepuzzi, Carmiano e Monteroni operante nel settore delle scommesse on line, giochi e sale slot, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di immobili, autovetture e rapporti bancari (conti correnti, polizze assicurative, conti deposito), il bar denominato “Caffè alla Romana” e l’impresa di commercio all’ingrosso di caffè “Politi caffè” di Monteroni di Lecce.

A Fabio Rizzo è stato notificato il sequestro di diverse società a lui riconducibili operanti nel settore della distribuzione di carni e alimentari in genere, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di autovetture e rapporti bancari (conti correnti, polizze assicurative), tra le quali la “Carni e più s.r.l.s.” con sede a Lizzanello e con un punto vendita presso un supermercato a San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi.

Infine, Davide Quintana ha subito il sequestro della “Ittica Gallipoli s.r.l.s.” le cui dinamiche commerciali si erano caratterizzate per l’inserimento della società in un piano di spartizione del territorio realizzato dai clan indagati, nonché di altre società a lui intestate e/o riconducibili, operanti nel settore immobiliare e della ristorazione tra le quali la “Mr. Poldo soc. coop.” con sede a Gallipoli, con il relativo complesso aziendale, comprensivo di immobili, autovetture e rapporti bancari (conti correnti, conti deposito, polizze assicurative).



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