Erano accusati di "colpa medica" per un taglio cesareo mal riuscito, ma due ginecologi sono stati assolti "perché il fatto non sussiste".
Il giudice monocratico Sergio Tosi della prima sezione penale ha ritenuto "non colpevoli" P.V. 63enne di Galatina e G.G. 69 anni di Lecce del reato di lesioni personali colpose gravissime. Accolta dunque la tesi difensiva degli avvocati Giuseppe Corleto e Donato Mellone, che hanno chiesto l'assoluzione dei due medici. La presunta vittima che si è costituita parte civile, è invece assistita dall'avvocato Elvia Belmonte.
In precedenza, il pubblico ministero ha invocato una condanna ad 1 anno e 6 mesi ciascuno. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Paola Guglielmi, i due ginecologi in servizio presso una Casa di Cura di Galatina, avrebbero causato la perdita della capacità di procreare ad una paziente, a seguito di un intervento di taglio cesareo avvenuto il 12 ottobre del 2009.
Inoltre, gli imputati non avrebbero monitorato adeguatamente il decorso post- operatorio della partoriente, né annotato nella cartella clinica l'andamento delle sue condizioni a seguito dell'intervento. La presunta vittima di lesioni presentava un'emorragia post-partum di particolare rilievo, in particolare nell'arco temporale compreso tra le 16:30 e le 19:00.
In base alla tesi accusatoria, i ginecologi di fronte a tale emergenza, avrebbero dovuto agire in maniera rapida ed efficace per porre rimedio. Tra le opzioni che non sarebbero state prese in considerazione, quella di un trasferimento presso un altro ospedale o un intervento chirurgico "demolitivo".
Tutte le seguenti condotte definite dal pm negligenti ed imprudenti, non sono state ritenute addebitabili agli imputati e le accuse sono cadute al termine del processo.