Con un coltello e una forbice aggredisce la mamma e il suo convivente, arrestato 26enne per ‘maltrattamenti in famiglia’

Un 26enne di Melissano è finito ai domiciliari con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Servendosi di un coltello e una forbice aveva aggredito, per futili motivi, la mamma e il suo convivente.

minaccia-coltello-mamma-arrestato-maltrattamenti-famiglia

Ha aggredito la mamma e il suo convivente con delle armi improvvisate: un coltello e una forbice,  trovati in casa, con cui ha reso ancor più forti (e reali) le sue minacce. Una volta finito l’incubo, consumato tra le mura di un’abitazione di Melissano, Valerio Barbetta, 26enne del posto è stato arrestato, in flagranza di reato, dai carabinieri della locale stazione.

L’accusa da cui ora dovrà difendersi è quella di «maltrattamenti in famiglia». Il giovane, una volta concluse le formalità di rito, è finito ai domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, informata dell’accaduto. Ma per capire come si sono svolti i fatti tocca andare con ordine.

I fatti

Erano da poco passate le 16.00 di lunedì, 22 gennaio quando gli uomini in divisa hanno bussato alla porta dell’abitazione del 26enne, dove una banale lite, scoppiata per futili motivi, poteva prendere una piega diversa e ben più grave. Poco prima, infatti, il ragazzo aveva aggredito con un coltello e poi con una forbice la madre e il convivente. Senza un perché.

Le ‘armi’ utilizzate per minacciare la donna sono state sottoposte a sequestro, mentre il 26enne – come detto – una volta espletate tutte le formalità del caso è stato riaccompagnato presso la propria abitazione dove dovrà restare in regime di arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria informata dai militari della stazione di Melissano.

Altro caso a Tricase

Maltrattamenti in famiglia e atti persecutori sono le accuse contestate a Oronzino Paganelli, 55enne di Tricase. I militari della locale stazione hanno bussato alla porta della sua abitazione stringendo tra le mani un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Lecce. Il provvedimento è nato da un’indagine partita dalla denuncia della ex moglie che ha messo nero su bianco l’incubo durato un anno. Gli atti persecutori, infatti, si sarebbero protratti tra dicembre 2016 e dicembre 2017. Una volta terminate le formalità di rito, l’uomo è stato ristretto ai domiciliari.

A Ortelle

Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, atti persecutori, violazione di domicilio e danneggiamento: sono queste le accuse contestate a Filippo De Pierri Rizzello, un 43enne di Ortelle. Secondo la ricostruzione degli uomini in divisa, il giorno prima aveva costretto la ex moglie  a subire i suoi comportamenti minatori, molesti, ingiuriosi e lesivi della sua incolumità. Non solo, ha violato il suo domicilio e ha danneggiato la sua auto, una Fiat Grande Punto. Quando i militari sono intervenuti, l’uomo ha provato a allontanarsi fugacemente, facendo perdere le sue tracce, ma è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri di Poggiardo. Dopo le formalità di rito, anche nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari, nell’abitazione di residenza.



In questo articolo: