Mancato ‘premio di risultato’ a ex comandante dei vigili, Comune di Gallipoli condannato a risarcire 25mila euro

Il Tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso di Giuseppe Parisi, assistito dall’avvocato Mario Rossi. È stato dunque riconosciuto il diritto al premio sopraccitato, per tutti gli anni in cui ha ricoperto questo incarico.

Rivestì il ruolo di comandante dei vigili urbani senza ricevere interamente il cosiddetto "premio di risultato", ma soltanto la retribuzione di dirigente.
  
Il Tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso di Giuseppe Parisi, assistito dall'avvocato Mario Rossi. Il giudice Amato Carbone, nei giorni scorsi, ha dunque condannato il Comune di Gallipoli, difeso dal legale Anita Stefanelli, al risarcimento di 24.862 euro.
  
Il tribunale, seguendo l'orientamento maggioritario della Cassazione, ha riconosciuto il diritto al premio sopracitato, per tutti gli anni in cui ha ricoperto l'incarico. Come sostenuto dall'avvocato Rossi, la novità di questa sentenza consiste nel fatto che: "Non possono ricadere sul lavoratore le conseguenze negative causate dalla colpevole omissione del datore di lavoro che abbia scientemente omesso di procedere alla valutazione della performance del dirigente".
  
Negli anni 2010, 2011, 2012 e 2013, il Comune di Gallipoli assegnò in via provvisoria a Giuseppe Parisi funzioni dirigenziali, in qualità di comandante dei vigili urbani. Questi avrebbe percepito la retribuzione di risultato solo per l'anno 2012.
  
Questo premio è previsto dal ccnl regioni ed enti locali per i dirigenti che abbiano raggiunto i risultati prefissati annualmente. Infatti, il Comune istituisce un apposito organo di valutazione che giudica la performance e stabilisce se ad essi competa o meno il premio di risultato. Negli anni 2010, 2011 e 2013, nonostante avesse svolto incarichi dirigenziali come nel 2012, la commissione non operò alcuna valutazione della sua performance.
 
Ricordiamo, invece, che nelle scorse  settimane la Procura leccese ha sequestrato gli atti di due  concorsi per il ruolo di comandante di polizia locale della "Città Bella". Gli accertamenti sono scattati dopo la denuncia dello stesso Giuseppe Parisi, attraverso il legale Giampiero Tramacere.



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