Mangiano funghi raccolti in un bosco, intera famiglia finisce in ospedale

Una famiglia di sei persone è finita in ospedale dopo aver mangiato dei funghi raccolti in un bosco «sottoquercia» di Manduria. Tra loro anche un bimbo di appena 17 mesi.

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Hanno impanato, fritto e mangiato i funghi raccolti in un bosco «sottoquercia» della zona di Manduria, ma una famiglia di sei persone, metà leccesi e metà della zona di Taranto, sono finiti in Ospedale. Tra loro anche un bimbo di appena 17 mesi.

La disavventura, accaduta domenica scorsa durante un festoso pranzo di famiglia, è stata raccontata dall’Associazione Salute Salento.

I funghi incriminati

Un momento di ritrovo per una famiglia si è trasformato in un vero e proprio incubo dopo aver consumato dei funghi, raccolti proprio per il pranzo domenicale. Si tratta – si legge nella nota a firma di Cesare Mazzotta – dei “Boleti a pori rossi”, funghi tipici del Salento e del periodo. Spesso vengono scambiati dai meno esperti per “porcini”, essendo di colore giallo cangiante.

È una specie – avvertono i micologi – che se non viene sottoposta a una cottura prolungata in acqua conserva tutta la tossicità.

Non basta, quindi, friggerli tant’è che, nel pomeriggio, i malcapitati hanno iniziato ad accusare i primi dolori allo stomaco, tanto da doversi recare al Pronto Soccorso.

Alla fine 4 sono stati ricoverati al nosocomio di Gallipoli, mentre gli altri due, fra cui un bambino di 17 mesi, al “Vito Fazzi” di Lecce.

I medici di turno del Pronto Soccorso hanno richiesto il supporto scientifico dei micologi della Asl che hannoindividuato e classificato la specie fungina che ha causato la sindrome gastro-enterica “ad esordio rapido”.

Le conseguenze potevano essere peggiori

Grazie alla preparazione dei micologi del Dipartimento di Prevenzione della Asl che, come precisa Salute Salento, sono tenuti a garantire la reperibilità in ogni momento, si è potuto appurare che l’incauta famiglia è rimasta intossicata dal “Boletus pulchrotinctus”, chiamato comunemente “munitula turragna”.

Una specie fungina che alcuni incalliti “fungaioli” consumano dopo una lunga cottura. Se malauguratamente fosse stato consumato il “Boletus satanas”, molto simile al pulchrotinctus – hanno spiegato i micologi – le conseguenze sarebbero decisamente peggiori.

In ogni caso i micologi non si stancano di sconsigliare fortemente di consumare il “boletus pulchrotinctus”, perché – dicono – fa male comunque. E di consumare sempre funghi muniti della certificazione micologica della Asl.



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