Minacce di morte e richieste di denaro continue alla convivente, 42enne di Maglie finisce sotto processo

Il gup ha rinviato a giudizio Antonio Masciullo e l’imputato dovrà presentarsi il 30 gennaio prossimo innanzi al giudice per l’inizio del processo. Invece, nell’udienza preliminare odierna, la presunta vittima si è costituita parte civile

Avrebbe segregato dentro casa la compagna, sottoponendola a costanti minacce di morte e richieste di denaro ed un 42enne di Maglie finisce sotto processo.
 
Il gup Carlo Cazzella ha rinviato a giudizio Antonio Masciullo per i reati continuati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona ed estorsione. L'imputato, assistito dagli avvocati Luigi ed Alberto Corvaglia  dovrà presentarsi il 30 gennaio prossimo, innanzi al giudice monocratico Alessandra Sermarini della prima sezione monocratica, per l'inizio del processo. Invece, nell'udienza preliminare odierna, la presunta vittima si è costituita parte civile con l'avvocato Luigi Fersini, il quale ha avanzato una richiesta risarcitoria di 50mila euro.
 
I fatti contestati si sarebbero verificati tra aprile del 2013 ed ottobre dell'anno successivo. Secondo il sostituto procuratore Maria Vallefuoco titolare dell'inchiesta, Masciullo avrebbe nel corso degli anni reso un inferno la convivenza. Insulti continui, minacce di morte e comportamenti violenti ed autoritari per privare la compagna della libertà personale. Le veniva impedito di avere rapporti con il mondo esterno esterni e per ottenere ciò il 42enne la teneva rinchiusa dentro casa per lunghi periodi.
 
Inoltre,  Masciullo in un'occasione avrebbe sottratto alla compagna il cellulare con la scheda personale, provvedendo a sostituirla con un'altra intestata a lui e priva del collegamento internet. Il clima di paura e soggezione raggiungeva picchi sempre più elevati e il convivente, in un'occasione e sempre attraverso minacce, si sarebbe fatto consegnare dalla donna, la somma di 2.500 euro. La compagna conosceva bene i trascorsi criminali di Masciullo e la sua abitudine di girare armato di coltello anche fuori di casa e ci volle un po' di tempo per prendere coraggio e ribellarsi alla sua indole violenta. Alla fine, ci riuscì e denunciò l'uomo riuscendo a interrompere la nefasta sequenza di comportamenti minacciosi e prevaricaratori.



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