Muore al ‘Fazzi’ dopo una broncoscopia. Arrivano le precisazioni della Asl di Lecce

Con una nota stampa l’Azienda Sanitaria Locale del capoluogo fornisce una serie di chiarimenti circa le notizie apparse sugli organi di informazione. Silvana Melli, ‘Vicini alla famiglia, ma ci adoperiamo perchè non venga screditato l’operato dei sanitari’.

“Siamo vicini alla famiglia alla quale porgiamo il nostro cordoglio. Una giovane vita stroncata getta tutti, operatori sanitari compresi, nel più profondo sconforto. E' tuttavia nostro dovere adoperarci affinché vengano fornite informazioni corrette e non sia screditato l'operato delle nostre strutture. Attendiamo comunque e con fiducia  l'esito dell'esame autoptico e confidiamo nell'operato degli inquirenti che si spera porti ad escludere responsabilità addebitabili  all'operato dei colleghi del Vito Fazzi”.
 
Con queste parole il Commissario Straordinario della Asl di Lecce, Silvana Melli, commenta l’inchiesta che vede indagati cinque medici dell’Ospedale “Vito Fazzi”, per il decesso, martedì scorso, di una donna 39enne, Maria De Blasi, ricoverata presso il nosocomio salentino e che si era sottoposta all'esame della broncoscopia.
 
L’Azienda Sanitaria Locale all’indomani della notizia apparsa sugli organi di informazione, con una precisa nota stampa, ha inteso fornire una serie di chiarimenti basati sulle relazioni dei sanitari interessatisi al caso, da cui emerge che: la paziente è deceduta per un'emorragia massiva (non si sa se a origine bronchiale o esofago-gastrica) il giorno dopo l'esecuzione dell'esame e non durante lo svolgimento dello stesso, come  scritto.
 
La donna, altresì, non era in perfetta salute, come riportato, ma era affetta da una grave patologia neoplastica del fegato (esteso adenocarcinoma) a sospetta provenienza polmonare (come rilevato da esame bioptico).
 
Gli esami propedeutici alla broncoscopia erano nella norma.
 
Durante la broncoscopia si è verificato un sanguinamento, fermato a seguito degli opportuni trattamenti.
 
La paziente è stata comunque trattenuta per osservazione e nel corso delle successive 24 ore e non ha mai mostrato segni di scompenso emodinamico né episodi di emottisi od ematemesi restando sempre vigile e collaborante, tanto che durante il giro visita della mattina del 5/1/2016 (intorno alle ore 8,30), viste le sue condizioni generali apparentemente del tutto normali, sono state disposte le dimissioni a domicilio. Alle ore 9:30 la paziente ha presentato improvvisamente, in pieno benessere, una massiva emorragia  con arresto cardiocircolatorio ed exitus, nonostante le immediate manovre rianimatorie.
 

Inoltre  dalla Asl comunicano che l'autopsia è stata richiesta dagli stessi medici del reparto per chiarire in maniera esaustiva qualsiasi dubbio.



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