Ciao Luca, uomo buono e amico dal sorriso indimenticabile

Amici e conoscenti sono straziati dal dolore e si uniscono a quello della famiglia di Luca Capoccia, morto in un incidente dopo la mezzanotte.

Se ne va un’altra vita, spezzata così sull’asfalto per qualche atroce gioco del destino che mai sulla terra potremo comprendere. Se ne va non soltanto una persona conosciuta nella città di Lecce perché titolare di un punto di ritrovo immancabile prima di tornare a casa, dopo una serata con gli amici, o perché apprezzato fotografo sempre pronto a bordo campo al Via del Mare a fare click durante le partite del Lecce. Se ne va una persona che tutti, all’unisono, definiscono buona, solare, generosa.

Il ricordo di Luca

“È un giorno triste, orribile… non è un “buongiorno”; una notizia devastante, un dolore lancinante. Ieri sera mi arrivò un messaggio vocale, oggi dovevamo sentirci, dovevi parlarmi, forse di progetti di vita, oppure di “barzellette” così come abbiamo fatto tante volte, ma non faccio più in tempo… perché il tempo è bastardo e la prima notizia di questa mattina mi ha mandato al tappeto e sarà difficile per me trovare un perché, perché non esiste.

Luca, fai buon viaggio amico mio, buon viaggio uomo corretto, leale, onesto, grande lavoratore, mai domo. Fai buon viaggio. Ciao Luca, mi mancherai e come ti dicevo sempre: sei il numero 1… e tu sorridevi!” scrive così l’amico e collega giornalista Massimiliano Cassone.

“Una brava persona – ci scrive Domenico – Ha dato lavoro a tanti ragazzi di Lecce e provincia…ha sempre dato tantissima fiducia ai suoi collaboratori, spesso e volentieri non ha mai guadagnato nulla, se non una corazza di legittima difesa che usava anche con chi faceva i suoi interessi.

Personalmente ho fatto il cassiere presso la sua attività, dopo due settimane di lavoro mi chiamò dandomi appuntamento in piazza Sant’Oronzo assieme la sua compagna Anna. Pensavo volesse licenziarmi o rimproverare qualcosa nei miei confronti, invece mi diede un sostanziale aumento giornaliero di retribuzione.

A fine serata ricordo che chiamava i dipendenti uno ad uno e retribuiva la giornata lavorativa, dando qualcosa in più quando si lavorava tanto, in una busta da lettera bianca, con su scritto il nome di ogni collaboratore. Era sempre pronto a chiederti se andasse tutto bene e permetteva di sua volontà di fare una pausa mangiando qualcosa o chiacchierando insieme a lui nel suo ufficio.

Non posso credere sia finita così la vita di un uomo buono,e non credo al sinistro in quanto andava sempre piano con la sua Smart….le nostre strade si sono divise con il passare del tempo, ma non è mai mancato un saluto veloce quando ci si incontrava….questo è da riconoscere in lui, come persona corretta ed educata, uomo dal sorriso beffardo di chi vuole rimanere sempre giovane….tutto ciò non interessa alle vite di nessuno, quando accade ciò però è facile rendersi conto di come impiegare 5 minuti del proprio tempo sorseggiando un caffè assieme a persone del genere…e pensare sempre che peccato, avrei dovuto farlo prima”.

“È una giornata triste – conclude Domenico – ma non ho mai visto Luca triste, probabilmente a lui la tristezza non è mai piaciuta. In sede di colloquio di lavoro, mi disse che gli piacevo perché ero un ragazzo sorridente…probabilmente dedicherò a lui un sorriso…”

“Compagni di scuola media … ci conosciamo da una vita. L’ultima chiacchierata fatta proprio settimana scorsa prima di partire. Buon viaggio Luca!” sono, invece, le parole di Massimo.



In questo articolo: