Nessuna traccia di droga dalle analisi tossicologiche: Lorenzo deceduto per cause naturali

In una conferenza stampa urgente convocata dal Procuratore Cataldo Motta, sono stati comunicati gli esiti delle analisi tossicologiche effettuate sul povero Lorenzo Toma:’Nessuna traccia di stupefacente’.

Altro che sostanze illecite. Altro che droga. Lorenzo Toma è deceduto per cause naturali. Quella malformazione cardiaca, scoperta nei giorni scorsi dopo l’esito dell’autopsia, smentisce dunque qualsiasi indiscrezione ufficiosa secondo cui il giovane 19enne leccese avesse potuto assumere dello stupefacente. Risiede dunque nella cosiddetta “cardiomiopatia ipertrofica” (ovvero un inspessimento delle pareti, possibile causa di morte fulminante) l’unica ragione per cui il ragazzo ha perso la vita dopo essersi sentito male al “Guendalina”.

La comunicazione dei risultati provenienti dalle analisi tossicologiche – eseguite dalla dottoressa Cosima Mongelli – è stata fornita direttamente dal Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, durante una conferenza stampa urgente. “Nessuna sostanza stupefacente né a livello di urine, né a livello di sangue e nemmeno nel contenuto gastrico”. Quasi nulla pure la presenza di alcol. Ora si attende il deposito della perizia, dopodiché – fugato ogni dubbio – il fascicolo verrà archiviato.

"Abbiamo fatto una ricerca indirizzata esclusivamente alla eventuale presenza di sostanze stupefacenti o di tipo farmacologico ma non abbiano trovato niente neanche in riferimento ad un tempo passato. Gli esami biologici non hanno riguardato la presenza di alcol perché questo comunque non avrebbe inciso sulla morte". Novità importanti, dunque, stando alle dichirazioni riportate da ANSA.it. "L'alcol – ha aggiunto Motta – essendo un vasodilatatore avrebbe persino potuto procurare effetti postivi alla patologia di cui Lorenzo soffriva, una cardiomiopatia ostruttiva che spesso causa una morte improvvisa e che essendo asintomatica è difficile da diagnosticare".

Probabilmente, la presenza di un defibrillatore all’interno del luogo d’intrattenimento avrebbe determinato esiti migliori. Proprio ieri, del resto, in una nota stampa diffusa alle redazioni dall’Associazione “Salute Salento”, il direttore del 118 leccese, Maurizio Scardia, anticipò la questione circa l’utilizzo indispensabile del macchinario anche in piste da ballo. Un suggerimento nato in relazione a quanto emerso nell’ultimo Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, dove il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, espresse alla stampa la volontà di istituire un presidio sanitario obbligatorio anche all’interno dei locali notturni. Adesso, ci auguriamo che il povero Lorenzo possa riposare in pace, lontano dal chiacchiericcio esagerato delle ore postume alla tragedia. 



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