Non ci fu violenza sessuale, 40enne assolto dall’accusa dopo quattro anni

Il Pm aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione per il 40enne di Giurdignano che è stato accusato nel novembre 2011 di violenza e aggressione ai danni di una donna che faceva jogging nelle campagne di Otranto.

I fatti risalgono al novembre 2011 quando, gli agenti del Commissariato di Otranto, dopo aver ricevuto una telefonata d’emergenza per una presunta violenza sessuale, aveva fermato un quarantenne di Giurdignano, il quale, provenendo da Otranto, faceva rientro a casa a bordo della sua vespa 50.

Negli Uffici della Polizia l'uomo fu invitato a declinare le proprie generalità: su di lui ricadeva il sospetto di essere l’autore della violenza sessuale subita da una donna di Otranto mentre era intenta a fare footing in una strada di campagna che collega Otranto a Giurdignano.

In particolare, mentre si svolgevano le formalità di rito all’interno del Commissariato, il 40enne ha incrociato la signora che stava sporgendo querela e in quell’occasione è stato riconosciuto dalla stessa come l’autore dell’aggressione subita. Da qui è inevitabilmente scattata l’accusa di violenza sessuale, da parte del Pubblico Ministero della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, dott.ssa Paola Guglielmi.

La donna ha raccontato che quel sabato mattina stava facendo jogging quando all’improvviso venne aggredita da uno sconosciuto che l’aveva raggiunta alle spalle, cingendole il collo con il braccio e al contempo strofinandole il viso contro il collo. La signora allora 32enne, riuscì a divincolarsi dalla presa sferrando una gomitata all’aggressore, per poi allontanarsi verso la propria auto.

Nella fuga la 32enne incontrò un contadino che lavorava sui fondi limitrofi e a questi raccontò l’accaduto descrivendogli le fattezze dell’uomo. Subito scattò la chiamata alla polizia che intervennne sul posto. In conseguenza dell’aggressione subita, la signora ha riferito di aver riportato un graffio sul collo e contusioni al piede destro.

Da allora sono passati 4 anni, e, a seguito di giudizio con la grave accusa di violenza sessuale, il 40enne, rimasto contumace e difeso dall’avvocato Sergio Santese, nei giorni scorsi, è stato assolto dalla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (Presidente Roberto Tanisi) per non aver commesso il fatto.

Il Tribunale ha scelto così di condividere la linea difensiva dell’imputato, ritenendo che le risultanze istruttorie emerse nel corso del dibattimento non consentissero di ritenere provata la responsabilità penale del 40enne.
Nel particolare, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, le dichiarazioni rese dalla colei che venne aggredita non hanno permesso di appurare con certezza l’identità dell’aggressore, in quanto la donna ha riferito di essere stata aggredita da persona a lei sconosciuta, precisando di non aver visto bene il viso di colui che le aveva usato violenza. Inoltre, il Tribunale ha statuito che il successivo riconoscimento della vittima all’interno del Commissariato era del tutto insufficiente, in quanto si trattava di una deduzione effettuata dal contadino al quale la donna si era rivolta immediatamente dopo l’aggressione.

Il Tribunale ha rigettato così la condanna a tre anni di reclusione che il pubblico ministero in udienza, dott.ssa Stefania Mininni, aveva invocato nei confronti dell’imputato.



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