Nuove indagini della Procura di Lecce sulla diffusione del batterio Xylella

Nell’ambito dell’inchiesta sul batterio Xylella, il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone ha ipotizzato il reato di diffusione di malattia delle piante, dopo le indagini della polizia forestale di Lecce affiancata da tre consulenti.

Anche la Procura di Lecce si mobilita per accelerare i tempi nell'accertamento di cause e responsabilità sulla diffusione del batterio Xylella.
 
Il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone ha aperto un fascicolo contro ignoti per diffusione di malattia delle piante, in base a quanto espresso dall'articolo 501 del codice penale. Inoltre, il magistrato, nella giornata di ieri, ha organizzato una riunione presso il proprio ufficio, a cui erano presenti gli uomini del nucleo investigativo di polizia forestale di Lecce e tre consulenti: il professore Giuseppe Surico ed il ricercatore Francesco Ranaldi dell’Università di Firenze, oltre che l’agronomo Dario De Giorgi. Gli specialisti hanno anche effettuato nuovi campionamenti nelle campagne fra Gallipoli e Ugento insieme agli agenti del Corpo Forestale.
 
Le indagini mirano a capire se effettivamente sia stato fatto tutto il necessario per evitare la terribile epidemia di ulivi, che dopo essere stata circoscritta ad una sola zona geografica (l'area gallipolina) si sta diffondendo in tutto il Salento.
 
Parallelamente si indaga sul corso di formazione, organizzato dall'Istituto Agronomico Mediterraneo, tenutosi a Bari nell'ottobre 2010  e  rivolto ad operatori che lavorano nel settore della quarantena, durante il quale agronomi e biologi di fama mondiale affrontarono le problematiche legate alla malattia delle piante,causata dal batterio Xylella. In relazione a questo workshop, vennero presentati in Procura tre esposti di associazioni ambientaliste che avanzavano delle perplessità sul fatto che successivamente ad esso, in cui tra i vari obiettivi ci si poneva anche quello di creare nuove figure professionali in grado di combattere certi "nemici" delle piante, si diffondeva  il batterio Xylella.

L'Istituto Agronomico Mediterraneo, però, in una nota ufficiale ha declinato ogni responsabilità affermando che la sua introduzione in Puglia, in occasione del corso, fu autorizzata dal Ministero dell'Agricoltura e che i campioni di Xylella, peraltro di una specie diversa da quella diffusasi nel Salento, furono distrutti appena terminato il workshop.

di Angelo Centonze