Omicidio della piccola Angelica Pirtoli, chiesto l’ergastolo per Biagio Toma

Nella prossima udienza prenderà la parola l’avvocato Walter Zappatore, difensore di Biagio Toma e successivamente verrà emessa la sentenza. Angelica Pirtoli, fu brutalmente uccisa assieme alla madre Paola Rizzello il 20 marzo del 1991 a Parabita.

Si è svolta, in mattinata, la requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone sull'omicidio della piccola Angelica Pirtoli, brutalmente uccisa il 20 marzo del 1991 a Parabita.
  
La Procura leccese ha invocato, innanzi ai giudici della Corte di Assise (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari), l'ergastolo per Biagio Toma, ritenuto l’autore materiale della spietata esecuzione della bimba e colpevole di aver partecipato a quello della madre. L’uomo risponde di duplice omicidio volontario finalizzato ad agevolare l'associazione mafiosa.
  
Il pm ha sottolineato "Un omicidio di questo genere è riprovevole e supera qualunque barriera di spessore criminale. Non si può uccidere in questo modo una bambina. Quella morte non può rimanere senza colpevole."
  
Ricostruendo la dinamica del terribile omicidio, la dr.ssa Mignone ha sostenuto che De Matteis non è l'unico colpevole. Non poteva fare tutto da solo e insieme a Toma avrebbe ucciso la bambina. Il pm ha poi sottolineato l'attendibilità di alcune testimonianze, come quelle del collaboratore di giustizia Luigi De Matteis e di Massimo Donadei.
  
La discussione è ancora in corso: prenderanno la parola gli avvocati delle parti civili. Si tratta di  Maria Antonia Sabato, madre della Rizzello e nonna della piccola Angelica, con l’avvocato Serena Tempesta. La sorella della Rizzello, Marilena con il legale Leonardo Marseglia; Alessandro Pirtoli, fratello di Angelica e figlio di Paola Rizzello con l'avvocato Emanuela Piscopo. Seguirà  l'arringa difensiva dell'lavvocato Walter Zappatore, difensore di Biagio Toma
  
Nella prossima udienza, fissata per il 4 luglio, verrà emessa la sentenza.
  
Durante l'istruttoria, è stato ascoltato anche Luigi De Matteis, attualmente collaboratore di giustizia, come testimone. De Matteis è ritenuto l’autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello e complice di Biagio Toma nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli, sbattuta contro un muro. L'uomo ha raccontato in aula ogni minimo particolare della brutale esecuzione. La bimba venne presa per un piede e sbattuta contro un muro. Nello specifico De Matteis ha affermato “Ho sparato un primo colpo al petto alla Rizzello e lei aveva la bambina in braccio. Poi mi sono accorto che c'era una scarpina a terra e il piede della bimba sanguinava. La bambina piangeva e io ho detto ce lo dovevano dire che c'era la bambina. Io la volevo abbandonare. Ho detto a Toma non ho coraggio. Poi siamo tornati indietro.  Toma è sceso e l'ha sbattuta vicino al muro cinque volte prendendola per il piede. Poi mi ha detto la bambina è morta."
  
De Matteis è stato condannato a 16 anni e 8 mesi nel processo con rito abbreviato, conclusosi il 22 aprile scorso, innanzi al gup Vincenzo Brancato.
  
La madre Paola Rizzello fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un'intralcio alle attività del clan. Per il suo omicidio, la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001, (Presidente Dario Centonze, a latere Maurizio Saso)  condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri. 



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